La durata delle batterie non sembra in procinto di aumentare nonostante i miglioramenti nelle tecnologie e nelle tecniche di produzione: i dispositivi si fanno sempre più sottili e questo va a discapito dell’autonomia. Una soluzione temporanea è l’impiego di batterie portatili. La batteria IntoCircuit PCastle 26000 è in grado di ricaricare non solo smartphone e tablet, ma anche computer portatili.

Il prezzo da pagare per una capacità di 26’000mAh è in termini di dimensioni e di peso, certo non contenuti: ne varrà la pena? Scopriamolo nella nostra recensione.

Caratteristiche e design

Il design della batteria IntoCircuit PCastle 26000 è molto semplice e ricorda quello della IntoCircuit 11200mAh: il corpo è realizzato in alluminio, questa volta con un trattamento spazzolato liscio molto bello sia alla vista che al tocco. In questo caso non abbiamo un unico pezzo, ma due metà che vanno ad unirsi separate da una sottile striscia di plastica e tenute insieme da piccole viti.

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Sulla parte superiore abbiamo un tasto con cinque LED verdi disposti a quarto di cerchio che indicano la carica residua e tre LED che indicano la tensione di uscita dalla porta per ricaricare i portatili. Il lato inferiore, invece, è quello che ospita le porte: abbiamo una porta USB con 2.1A in uscita, un tasto per selezionare la tensione di uscita, la porta dove collegare il cavo proprietario per la ricarica dei notebook e, infine, la porta per ricaricare la batteria con alimentatore proprietario.

Il peso è di ben 685 grammi, che lo rendono pesante quanto (o anche qualcosa in più di) un tablet da 10 pollici. Le dimensioni sono di circa 18.5 x 12.3 x 1.9 cm.

All’interno della confezione troviamo svariati accessori: un cavo USB con adattatori di vario genere (in ordine sparso: micro-USB, mini-USB, Apple 30 pin, Nokia, Palm, BlackBerry…), un cavo per collegare i PC con adattatori per tutti i marchi più noti, una custodia in tessuto morbido con tasca e un alimentatore (con uscita 20V 2A). Mancano gli adattatori Lightning e MagSafe di Apple.

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Ricarica

La batteria è molto capiente, ma l’alimentatore fornito in dotazione per la ricarica ha un’uscita adeguata a ricaricare la batteria in tempi ragionevoli: è possibile infatti ricaricarla in circa 6 ore, addirittura meno di batterie con capienza minore come la RAVPower 18200mAh, la Anker Astro E3 o la batteria da 11200mAh della stessa IntoCircuit.

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Carica dei dispositivi

La ricarica dei dispositivi avviene tramite la porta USB, la quale eroga una corrente massima di appena 2.1A – insufficiente per alcuni tablet, ad esempio.

La batteria fornisce fino a 65W circa quando si utilizza il cavo per PC con 19V di tensione: questo significa che non è possibile utilizzare la batteria come un alimentatore portatile con cui ricaricare il computer mentre lo si usa, a meno che non abbia consumi molto ridotti. Si rende quindi necessario utilizzare la batteria a computer spento nel caso in cui questo richieda una potenza maggiore (ad esempio 90W o 120W).

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L’efficienza si assesta su buoni livelli ed è possibile ricaricare circa 3 volte un ASUS N53 con batteria da 56Wh (5200mAh, 10.8V) nonché dispositivi vari per un totale di circa 20’000mAh, il che porta a valutare l’efficienza nell’intorno dell’80%.

La batteria si spegne automaticamente quando la ricarica è completa, sia quando si caricano smartphone e tablet sia quando si caricano PC.

Difetti

Sicuramente i difetti più evidenti sono due: peso e dimensioni. Se, però, le dimensioni contano relativamente in un prodotto come questo, il peso non è trascurabile e si fa sentire, soprattutto portando la batteria in uno zaino o in una borsa per periodi prolungati.

Un ulteriore difetto è la relativa fragilità: è sufficiente appoggiare lo zaino in cui è contenuta la batteria con cura non eccessiva perché si creino piccoli segni e deformazioni. Nonostante l’impiego dell’alluminio, quindi, la batteria appare fragile e delicata.

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Più di una porta USB avrebbe sicuramente giovato, viste le dimensioni di questa batteria; resta poco chiaro il motivo per cui ve ne sia una sola.

In conclusione

La IntoCircuit PCastle 26000, vera e propria batteria monstre, riesce a ricaricare smartphone di fascia alta e phablet per una settimana intera ed è un compagno ideale per tutte quelle situazioni dove è necessario impiegare una batteria perché non si ha a disposizione una presa di corrente.
Quello che rende questa batteria meno interessante, però, sono l’ingombro in termini di peso e dimensioni e il prezzo – elemento indubbiamente non secondario. Se peso e dimensioni fanno sì che questa sia una batteria difficile da trasportare a lungo assieme ad altro, anche quando riposta in uno zaino, il prezzo la rende non accessibile a tutti.

Parliamo infatti di uno strumento dal costo di circa 100€, che può rivelarsi quindi abbordabile solo per chi ha realmente necessità di avere sempre il computer o il tablet carico in mobilità.

La costruzione in alluminio è ottima, ma il materiale stesso tende a deformarsi più del dovuto e questo è un ulteriore elemento di cui tenere conto.

Nel complesso la batteria IntoCircuit PCastle 26000 è un buon prodotto, non esente però da difetti – alcuni dei quali più rimediabili di altri. La consigliamo a chiunque abbia necessità di ricaricare il proprio PC o tablet in mobilità per lavorare.

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