Avete mai sentito parlare di Advanced Mobile Location, o semplicemente AML? Si tratta di un sistema di localizzazione avanzata che può salvarci la vita in casi di emergenza, ma che viene utilizzata solamente in 12 Paesi europei, tra i quali non compare l’Italia.

Una volta abilitata, l’AML è in grado di localizzare la posizione dello smartphone in tutto il mondo in situazioni di emergenza, inviando informazioni 4000 volte più accurate rispetto a quanto fosse possibile in precedenza. Il problema è che sono solo 12 i Paesi europei (ai quali si aggiungono USA, Nuova Zelanda ed Emirati Arabi Uniti) a utilizzarla.

Le cose sono destinate presto a cambiare, perché il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche renderà obbligatoria l’implementazione del sistema AML per tutti gli Stati dell’Unione Europea entro la fine del 2020. Ma come funziona l’Advanced Mobile Location e quali vantaggi porta?

Innanzitutto l’AML non richiede alcun download, app aggiuntiva o hardware addizionale ed è già compatibile con gli smartphone Android e iOS. Inoltre, consente una localizzazione non solo più precisa, ma anche considerevolmente più rapida, come dimostrano le prove empiriche fornite dai Paesi che già la stanno utilizzando.

Google è molto avanti in questo senso, anche grazie alla collaborazione con la EENA, un’organizzazione non governativa che è stata determinante per spingere l’UE all’adozione dell’AML. Effettuando una chiamata d’emergenza, lo smartphone attiverà automaticamente tutti i servizi di localizzazione disponibili, inviando direttamente via SMS la posizione esatta ai servizi di emergenza.

Le cose si stanno fortunatamente muovendo, e altri nove Paesi adotteranno l’Advanced Mobile Location nei prossimi 12 mesi, mentre i rimanenti saranno obbligati ad adeguarsi entro il dicembre 2020. Per maggiori informazioni potete consultare il sito ufficiale della European Emergency Number Association (EENA) seguendo questo link.