La prima domanda che ci si pone, leggendo che Samsung ha volontariamente distrutto delle prove essenziali dando la colpa ad un sistema automatizzato, è proprio questa: ha la coscienza sporca? Perché un’azienda dovrebbe distruggere documentazione recente (estate 2010) addossando la colpa ad un sistema automatizzato che già in passato aveva dato problemi di questo tipo, quando si proclama paladina della libertà e assolutamente estranea a qualunque tipo di copia e di “ispirazione” dalla concorrente Apple? Ecco, questa domanda solleva più di un interrogativo.

La fonte da cui ho preso questa notizia è Florian Mueller, tramite il suo blog FOSS Patents, grazie ad una segnalazione dell’utente Tesla: mi fido di Mueller come di uno psicopatico con una motosega, ma nonostante questo è l’unica fonte per questo tipo di materiale. Per fortuna c’è anche Groklaw a dare un punto di vista diverso e meno venduto, ma la buona Pamela non segue questo caso. Dunque Mueller è l’unica risorsa. Questa premessa è dovuta perchè Mueller è al soldo di Oracle e di Microsoft, ed ha dimostrato in ben più di un’occasione di essere contro Google anche esponendo assurdità e facendo pronostici totalmente irrealistici e basati su supposizioni completamente errate dettate solo dall’astio verso Google.

Detto ciò, cercherò di eliminare la partigianeria di Mueller da ciò che scrive (nonostante la difficoltà dell’operazione) nel tentativo di dare un resoconto dei fatti più vicino possibile alla realtà.

Apple ha richiesto al giudice di dare una istruzione di “adverse inference” alla giuria: traducibile con “conclusione avversa”, è una pratica legale del mondo anglosassone che consiste nella conclusione da parte della giuria che la mancanza di prove (per distruzione, ad esempio) in possesso di una parte sia da imputare alla colpevolezza della parte stessa, la quale ha provveduto ad eliminare le prove affinchè non potessero essere usate contro di lei. Visto che le prove avrebbero potuto essere avverse alla parte, si conclude che quelle prove sarebbero state effettivamente avverse e si tiene conto di ciò durante il processo.

Apple ha ottenuto dalla corte la “adverse inference”, ponendo Samsung in una situazione molto brutta. La società koreana non ha infatti mantenuto email risalenti al 2010 che sarebbero state molto importanti durante il processo. Tale pratica è sanzionata dalla legge nel momento in cui una causa legale è prevedibile e, anche se nel 2010 non c’erano ancora avvisaglie di scontro diretto, Samsung stava già cominciando ad avere attriti con Apple. Attriti che spinsero Steve Jobs e Tim Cook a recarsi in Korea a discutere un accordo con la società koreana.

Samsung utilizza il sistema mySingle, sviluppato internamente, per le mail interne. Tale sistema prevede la cancellazione automatica delle email dopo un certo lasso di tempo. Tale sistema aveva già provocato grattacapi sette anni fa, nel caso Samsung vs MOSAID, dove c’era stata un’identica azione da parte della corte. Evidentemente, però, le email erano troppo scomode per modificare il sistema e mantenerle – altrimenti perchè far sì che il sistema le cancelli?

L’istruzione data dal giudice alla giuria non è vincolante: in altri casi ci sono state istruzioni di “adverse inference” ben più gravi che, fondamentalmente, hanno definitivamente consegnato la vittoria alla parte che le ha richieste. Il giudice che presiede il caso Samsung vs Apple, tuttavia, ha ritenuto di dover lasciare il beneficio del dubbio a Samsung e ha semplicemente istruito la giuria sul fatto che “decidere se ciò è importante per voi nel raggiungimento di un verdetto in questo caso sta alla vostra decisione. Potete scegliere di renderlo determinante, in qualche modo determinante, o per nulla determinante nel raggiungimento del vostro verdetto.”

Un’istruzione molto leggera che lascia alla giuria il compito di scegliere cosa ritenere importante e quanto.

Mueller fornisce un esempio pratico.

“Joon-Il Choi, a senior manager in Samsung’s R&D Management Group, did not produce any emails. Mr. Choi, however, presided over and wrote notes for a meeting that Gee-Sung Choi, Samsung’s former President and CEO of its digital media division and current Vice Chairman of Corporate Strategy, attended on March 5, 2011, to discuss alterations to the Galaxy Tab 10.1 to make it more competitive with the newly released thinner iPad 2.”

“Joon-Il Choi, un manager nel R&D Management Group di Samsung, non ha prodotto alcuna email. Mr. Choi, tuttavia, prese parte a e scrisse note su un incontro cui Gee-Sung Choi, il precedente presidente e CEO della divisione dei media digitali e attuale vice presidente della Corporate Strategy, prese parte il 5  Marzo 2011 per discutere delle modifiche al Galaxy Tab 10.1 per renderlo più competitivo con il nuovo e più sottile iPad 2.”

Tutte le informazioni interne a riguardo sono state eliminate. Cosa contenevano le email? Perchè Samsung le ha eliminate? Davvero la società ha la coscienza così sporca da necessitare la distruzione delle prove? Samsung non si sta mettendo in buona luce.  Voi cosa ne pensate?