Con il G Flex, LG ha dato prova della sua estrema dedizione alla ricerca e allo sviluppo tecnologico, dato che stiamo parlando di uno smartphone che non solo presenta un vetro anteriore curvo e flessibile, ma anche componenti interni studiati appositamente per essere flessibili.

Il dottor Ramchan Woo, che è a capo del product planning di LG, ha risposto in questo modo quando gli è stato chiesto il motivo ispiratore della realizzazione del G Flex:

Ci eravamo stufati del “piatto”.

Naturalmente il Dr Woo ha risposto con ironia alla domanda che gli è stata posta, ma poi torna serio ed inizia a raccontare che il display curvo è solamente un pezzo del puzzle che compone lo smartphone. Queste le sue parole:

Abbiamo dovuto cambiare i nostri impianti di produzione, perchè non si tratta solo del display, ma ci sono anche le batterie ed altri componenti. È complesso. Quindi abbiamo impiegato circa 3 anni [per sviluppare il G Flex], ma adesso impiegheremmo molto meno tempo [proprio perchè abbiamo le strutture].

In effetti, LG non ha avuto solo il merito di creare prima degli altri dei display flessibili ad alta definizione, ma anche di essere stata la prima azienda a sviluppare batterie curve con un design “interno” chiamato “Stack & Folding”, che permette di sfruttare appieno anche gli spigoli delle pareti della batteria al fine di aumentare l’amperaggio e la durata. A LG va anche il merito di aver valutato lo sviluppo di altri componenti interni allo smartphone che potessero reggere una certa flessibilità generale del dispositivo, per non parlare poi della cover posteriore a “memoria di forma” che si auto-ripara in caso di graffi.

LG G Flex è quindi un vero concentrato di tecnologia e non solo uno smartphone con display curvo. Infine, Ramchan Woo fa una previsione ed afferma che entro il 2018 circa il 40% degli smartphone in circolazione avrà un design curvo. Questo significa che quasi la metà degli smartphone che avremo nel 2018 sarà curvo in stile G Flex.

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