L’anno scorso, subito dopo l’acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google, c’erano state diverse voci e molti dibattiti sulle intenzioni di Google riguardo la neo-acquisita: mantenere Android libero e gratuito oppure chiuderlo e seguire le orme di Apple? Un po’ come le due correnti di pensiero P=NP e P!=NP, c’è stata una dura lotta causata da una posizione molto ferma e decisa da entrambe le parti. Finora, però, la situazione sembra essere a favore di chi vedeva in Motorola un semplice alleato nelle guerre brevettuali.

Google ha spiegato la motivazione per la quale ha scelto ASUS per produrre il Nexus 7, invece di Motorola: è più importante l’ecosistema Android com’è ora che la preferenza patriottica verso una società statunitense o la volontà di chiudere un sistema che ha nell’apertura la sua forza. Patrick Brady, direttore del partner engineering in Android, ha dichiarato che “abbiamo acquisito Motorola per aiutare l’ecosistema in termini di brevetti e proprietà intellettuale“, anche se ha ammesso che comprende che alcuni partner possano aver visto la mossa con sospetto o addirittura paura.

“È stato importante quando abbiamo acquisito Motorola far capire ai nostri partner che non stavamo comprando Motorola per entrare nel business dell’hardware e competere direttamente con loro”, ha affermato Brady. “Dapprima penso che i nostri partner non fossero sicuro se intendessimo davvero dire ciò che avevamo detto riguardo il non dare a Motorola un trattamento preferenziale, ma ci hanno visto fare un altro smartphone Nexus con Samsung e il Nexus 7 con ASUS, quindi penso che vedano che non stiamo favorendo Motorola. Tutto ruota intorno all’ecosistema.”

Brady è fiducioso che gli OEM abbiano capito l’importanza di questa acquisizione, anche dal punto di vista del maggior contatto di Google con un produttore hardware. “Android è open source, quindi capiscono che sviluppando questi prodotti stiamo lavorando con i produttori dei chip per assicurarci che tutta la tecnologia funzioni bene con il software. E stiamo migliorando il software.”

Insomma, a quanto pare aveva ragione chi diceva che Motorola era solo un tassello necessario a proteggere Android e i partner di Google dalle minacce e dagli attacchi dei grandi come Apple e Microsoft, che fanno di tutto per ostacolare il successo di altri. Se le cose rimarranno così anche in futuro, lunga vita a Google e Motorola insieme!