Il Senato degli USA ha “ribaltato” l’accordo voluto da Trump, mettendo ancora in difficoltà ZTE e prendendo di mira anche Huawei: l’emendamento, che potrebbe bloccare per sette anni la vendita di componenti USA al gruppo ZTE e vietare le esportazioni a Huawei, potrebbe anche ripercuotersi sulla diffusione di Iliad in Italia.

In seguito alla votazione di oggi, che ha visto approvare tale emendamento con la maggioranza di 85 voti su 95, i titoli di ZTE sono scesi del 24,81% alla borsa di Hong Kong e del 9,99% a quella di Shenzen (limite giornaliero). La scorsa settimana le azioni erano tornate agli scambi dopo un blocco di ben due mesi, perdendo addirittura il 38% del valore di mercato.

Alla base di ciò troviamo la convinzione che ZTE e Huawei possano costituire una concreta minaccia per la sicurezza nazionale degli USA, per via dello stretto legame tra le due aziende e il governo cinese; non contribuiscono sicuramente i rapporti piuttosto tesi tra Stati Uniti e Cina.

Secondo alcune indiscrezioni, Wind Tre starebbe pensando di rivolgersi a Ericsson per il completamento della rete unica: gli accordi prevedevano la collaborazione con ZTE per portare a termine il progetto di unificazione, ma i problemi sorti con la casa cinese potrebbero far cambiare idea alla joint venture di Jeffrey Hedberg.

Tutto questo potrebbe portare a delle ripercussioni anche per quanto riguarda l’ampliamento di infrastrutture di Iliad. Il quarto operatore, appena arrivato in Italia, sta infatti ricevendo da Wind Tre i siti necessari per lo sviluppo della propria rete. La vicenda non finisce di certo qui, per cui continuate a seguirci.