Xiaomi ormai non ha bisogno di presentazioni, in quattro anni è passata da ricavi vicino allo zero a fatturati da miliardi di dollari. Il colosso cinese è divenuto il terzo produttore di smartphone al mondo (prima di essere superata da Lenovo) e la sua fama inizia ad espandersi oltre i confini della repubblica popolare.

Proprio questo ingresso nel mercato che conta ha iniziato ad erodere, secondo gli analisti, il margine di guadagno. Xiaomi è un’azienda di business online a tutti gli effetti, difatti, oltre ad essere uno dei maggiori produttori al mondo, fornisce anche servizi e piattaforme proprietarie ai clienti, per garantire un’esperienza a 360 gradi. Così, per invogliare l’utenza ad utilizzare tali risolre, vende i propri smartphone a prezzi stracciati rispetto alla concorrenza (strada già battuta da Google per altri scopi e motivazioni).

Le domande a cui si cerca risposta sono: perchè Samsung ed Apple fanno registrare un margine positivo del 20/30% e Xiaomi solo del 2%?  Quanto durerà il periodo d’oro di Xiaomi?

La risposta sta negli investimenti dellle società; infatti, se le prime due stanziano fondi per campagne di marketing aggressive e globali, Xiaomi dal suo freeport cinese, riesce a contenere le spese. Le carte in tavola cambiano, però, quando si attua un piano di espansione (India, Malesia, Brasile, Singapore negli ultimi due anni), in questi casi, le risorse investite diventano sempre più ingenti ed il ritorno economico potrebbe essere più magro del previsto.

Le succitate ipotesi potrebbero essere dovute al recente contrasto tra Xiaomi ed Ericson per la violazione di alcuni brevetti (sul mercato indiano). Per uscire dal porto franco cinese, l’azienda di Lei Jun dovrà investire enormi capitali, acquisire brevetti e pagare le licenze, altrimenti il suo momento d’oro potrebbe volatilizzarsi in poco tempo.

Infine, prima di azzardare ipotesi riguardo ad eventuali rincari sui prezzi degli smartphone, andrebbe valutata la situazione attuale. Samsung ed altre aziende con vasta distribuzione globale hanno fatto registrare dati economici poco rassicuranti e il loro mercato ha risentito senza dubbio dell’Oriente che avanza, dunque, la strategia di Xiaomi potrebbe restare invariata e semplicemente adattata ai mercati globali, regolarizzando alcune dubbie posizioni.

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