A Mi A2 è toccato il compito poco invidiabile di raccogliere il testimone dal predecessore Mi A1, uno degli Xiaomi più riusciti e di successo di sempre, almeno alle nostre latitudini. Sono rimasti immutati molti dei punti di forza come il firmware stock, il prezzo competitivo ed una buona qualità costruttiva, ma sull’autonomia, eccellente su Mi A1, più di un utente ha avuto avuto da ridire.

Parecchi possessori infatti lamentano una durata sensibilmente inferiore rispetto al predecessore, e nonostante il processore Snapdragon 660 sia più potente dello Snapdragon 625 la differenza non è tale da giustificare autonomie pressoché dimezzate. Durante la nostra recensione abbiamo rilevato una media di tre ore e mezza di schermo acceso, ed infatti neanche noi avevamo nascosto le perplessità.

Secondo quanto emerso nelle diverse analisi collettive portate avanti su forum e gruppi di discussione internazionali, l’elevato drenaggio della batteria dipenderebbe da un bug che spinge al massimo della frequenza gli otto core del processore di Mi A2 anche quando la situazione non lo richiede.

Per qualche strana ragione il bug sarebbe connesso all’utilizzo dello scanner posteriore per le impronte digitali ed infatti, secondo quanto riportato da alcuni utenti, la sua disattivazione ed il successivo riavvio dello smartphone riporterebbe i consumi alla normalità.

Xiaomi non ha commentato la vicenda e nonostante il bug report nel forum MIUI sia stato aperto più di un mese fa accogliendo prove e opinioni di un’ampia platea di possessori risulta “In attesa di altre informazioni”. Attendiamo un provvedimento che riporti tutto alla normalità o quantomeno una risposta da parte della Casa.

Voi avete notato un consumo anomalo della batteria?

Vai a: Recensione Xiaomi Mi A2: migliori specifiche ma con qualcosa da limare