Per un brand come CUBOT, che non può certo disporre dei mezzi economici di colossi come Samsung e Apple, non è semplice sorprendere il pubblico con soluzioni tecnologiche in grado di sorprendere il pubblico, in particolare quello della fascia bassa del mercato dove la concorrenza è molta e spesso le aspettative sono moderate. Abbiamo iniziato la nostra prova di CUBOT X100 con un pizzico di scetticismo, a cui si unisce la consapevolezza di un brand che riesce sempre a sfornare prodotti che sanno dire la loro.
Dopo diverse settimane di utilizzo più o meno intenso, possiamo dite che questo smartphone ci ha sorpresi più di quanto potessimo aspettarci, in particolare grazie allo schermo posteriore, la funzione indubbiamente più interessante ma sulla quale non ponevamo troppa fiducia. Fin dal primo contatto con lo smartphone le sensazioni sono state positive, e nel complesso possiamo dire che merita la vostra attenzione.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su CUBOT X100 nella nostra recensione completa.
Indice:
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L’utilità del secondo schermo

Il modello da noi provato è la versione nera opaca, la più elegante a nostro avviso, con il logo CUBOT inserito in una fascia lucida che ci ha ricordato in qualche modo le auto sportive americane. Nella parte posteriore salta subito all’occhio il secondo display, posizionato a fianco del modulo fotografico a formare un’unica isola che sporge leggermente dal resto dello smartphone senza risultare ingombrante.
Non è il primo smartphone a utilizzare questa soluzione, ma è proprio l’integrazione con la fotocamera a renderlo più gradevole alla vista e a conferire un aspetto decisamente curato anche al retro dello smartphone. Per contro la parte frontale risulta meno curata, con un notch a goccia che risulta un po’ anacronistico ma che può essere giustificato nell’ottica del contenimento dei costi.
Prima di parlare dello schermo posteriore diamo un’occhiata al resto della scheda tecnica, a partire dal b di MediaTek, affiancato da 8 GB di RAM e 256 GB di spazio di archiviazione. Lo schermo principale ha una diagonale di 6,88 pollici con frequenza di refresh a 120 Hz, una soluzione superiore quindi alla media degli smartphone in commercio ma sufficientemente ottimizzato per risultare utilizzabile senza troppa fatica. Nonostante una batteria da 5.100 mAh lo spessore rimane contenuto in appena 8,9 millimetri.
La connettività include il supporto alle reti 5G, WiFi, Bluetooth e NFC per i pagamenti in mobilità, mentre il comparto fotografico, di cui parleremo meglio tra poco, include un sensore frontale da 16 megapixel e una tripla fotocamera posteriore, con sensore principale da 64 megapixel, ultra grandangolare da 5 megapixel e macro da 2 megapixel.
È proprio nella fotografia che entra in gioco l’utilità del secondo schermo, visto che gli appassionati di selfie potranno utilizzarlo per inquadrarsi e scattare foto con il sensore principale da 64 megapixel, ottenendo così risultati migliori rispetto al sensore frontale. Basta un doppio tocco sullo schermo secondario e uno swipe verso sinistra per aprire l’interfaccia fotografica e scattare un selfie in maniera semplicissima. Ovviamente l’interfaccia è limitata ma più che sufficiente per fare il proprio lavoro.










Lo schermo secondario risulta molto comodo anche ascoltando musica, ed è stato proprio in questo frangente che abbiamo scoperto la sua prima applicazione pratica. Invece di sbloccare ogni volta lo schermo principale per cambiare traccia, basta un doppio tocco su quello posteriore per accedere ai controlli multimediali che consentono di cambiare traccia o fermare la riproduzione.
Nel corso dei nostri test abbiamo utilizzato lo schermo posteriore anche per avere sempre sotto controllo le notifiche, tenendo lo schermo verso il basso per ridurre le distrazioni ma con la possibilità di visualizzare rapidamente le notifiche in arrivo. Lo schermo secondario permette inoltre di conoscere sempre lo stato della batteria e di visualizzare una bussola, utile per chi ama fare escursioni. È inoltre possibile cambiare l’aspetto dello schermo secondario con un doppio tocco sullo schermo e scorrendo tra le opzioni disponibili.
Prestazioni soddisfacenti
Nell’utilizzo quotidiano il Dimensity 7025 non ha mai dato problemi e pur non essendo un fulmine di guerra si è sempre difeso bene. Scordatevi di giocare con titoli 3D e i dettagli al massimo, perché siamo oltre alle potenzialità del chipset, ma nel complesso l’interfaccia si è sempre mostrata fluida, grazie anche allo schermo a 120 Hz e all’assenza di personalizzazioni che avrebbero finito per appesantire il sistema.
Durante queste quattro settimane abbiamo fatto un po’ di tutto: navigazione web intensiva con decine di tab aperti, social media, email, videochiamate, editing fotografico leggero con Google Foto, e naturalmente tanto gaming occasionale. Un aspetto che abbiamo apprezzato è la gestione termica. Anche dopo sessioni di utilizzo intensivo, il telefono si scalda ma mai eccessivamente. Non abbiamo mai avvertito quel calore fastidioso che rende scomodo tenere il dispositivo in mano, sintomo di una dissipazione termica ben progettata.

Lo schermo, pur avendo solo una risoluzione HD, è di buona qualità, molto luminoso e ben leggibile anche sotto la luce del sole e il vetro protettivo fa la sua parte, tanto che dopo diverse settimane non abbiamo notato alcun graffio visibile. La frequenza di refresh a 120 Hz è indubbiamente un punto di forza, tutti i contenuti si muovono fluidamente e soprattutto nella navigazione e nel gaming si nota la differenza rispetto a pannelli a 60 Hz.
Da segnalare che la RAM può essere raddoppiata utilizzando la memoria virtuale, ma non abbiamo notato particolari miglioramenti se non tenendo aperte diverse decine di applicazioni. Attivarla o meno non crea comunque problemi, anche perché i 256 GB di memoria interna sono sufficienti per una gran parte degli utenti a cui è destinato questo smartphone.
Multimedialità e autonomia
Il comparto fotografico non impressiona in quanto a numeri, ma come si comporta nella realtà quotidiana? In questi giorni abbiamo scattato parecchie foto in diverse condizioni atmosferiche e i risultati sono sempre stati all’altezza delle aspettative. I colori sono poco saturi e a volte slavati, qualche dettaglio si perde ma nel complesso siamo in linea con la fascia di prezzo.
L’utilizzo è sufficiente per l’uso sui social ma se state cercando uno smartphone in grado di scattare foto memorabili dovreste rivolgere altrove la vostra attenzione, oltre a mettere in conto un budget decisamente superiore. Se la fotocamera principale si difende comunque in maniera dignitosa, il grandangolare e la macro sono poco utili e i risultati sono difficilmente soddisfacenti, se non prestando molta attenzione.
Con poca luce la situazione peggiora, ma è un aspetto che avevamo già messo in conto: la modalità notturna permette di catturare molta luce, ma il rumore è ben visibile e basta un accenno di zoom per perdere i dettagli. Anche in questo caso una soluzione sufficiente solo per le condivisioni social ma nulla di più.
Più interessante invece la parte audio, con CUBOT X100 che ci ha sorpresi: è infatti dotato di audio stereo, sfruttando la capsula auricolare come secondo altoparlante. Va detto che il suono è leggermente sbilanciato verso l’altoparlante posto nella parte inferiore del dispositivo, ma nel complesso l’esperienza di ascolto è godibile, considerando che ci troviamo davanti a uno smartphone che costa meno di 200 euro.



Mancano i bassi, ma ci sta sicuramente, però al volume massimo non ci sono distorsioni ed è già un risultato molto apprezzabile. Anche il microfono si difende bene, in ambienti rumorosi non crea problemi all’interlocutore.
La batteria da 5.100 mAh è uno dei punti di forza di questo smartphone, nonostante possa sembrare “piccola” rispetto ai nuovi standard introdotti dalle batterie al silicio/carbonio. Anche nelle giornate più impegnative, con almeno 6 ore di schermo che includevano anche alcune sessioni di gioco, siamo sempre riusciti ad arrivare a sera con almeno il 20% di carica residua.
Nei weekend, quando l’utilizzo diventa più blando, siamo riusciti a coprire due giorni senza la necessità di un rabbocco intermedio, un dato decisamente inatteso. La ricarica rapida a 33 watt, pur non essendo tra le più rapide in circolazione, consente comunque di ridurre i tempi di carica rispetto ad altri modelli su questa fascia di prezzo: in mezz’ora si porta la batteria al 50% e la carica completa richiede poco più di un’ora. Il tutto partendo da una batteria completamente scarica.
Considerazioni finali
Vale dunque la pena di acquistare CUBOT X100? Se non cercate un campione nella fotografia e non avete bisogno di prestazioni elevate, allora la risposta è si. A meno di 200 euro offre una buona autonomia, un sistema operativo sempre fluido, uno schermo a 120 Hz e il secondo schermo che vi tornerà utile in molte situazioni.
Aggiungiamo un design sportivo, col blocco delle fotocamere che sporge in maniera quasi impercettibile e un sistema operativo privo di personalizzazioni pesanti e avrete uno smartphone ideale per chi ha un budget contenuto ma vuole comunque qualcosa con cui distinguersi.
Pro:
- secondo schermo utile per i selfie
- ottima autonomia
- usa Android stock
- schermo principale a 120 Hz
Contro:
- foto solo sufficienti
- vibrazione fastidiosa

