La ricarica rapida è stata da molti etichettata come la soluzione al problema della durata della batteria sui nostri dispositivi mobili: l’idea di base è quella per cui non viene a crearsi la necessità di avere una batteria dalla grande capacità se la stessa batteria può essere ricaricata completamente (o in parte) in brevissimo tempo. Nel tempo abbiamo assistito ad una continua evoluzione di tali tecnologie di ricarica, come ad esempio la Quick Charge messa a punto dal noto produttore di SoC Qualcomm.

All’ultimo MWC, però, abbiamo assistito ad un fatto particolare: per i nuovi smarphone firmati Samsung (Galaxy S7 e S7 Edge) nella versione con SoC Snapdragon 820 non è stato dichiarato il supporto all’ultima versione della Quick Charge, vale a dire la 3.0 (sebbene il chip sia in grado di supportarla).

Oggi dal sito di Qualcomm veniamo a conoscenza di altri due smartphone che non supporteranno la Quick Charge 3.0: si tratta di Sony Xperia X e X Performance, entrambi spinti da un processore Qualcomm (Snapdragon 650 e Snapdragon 820 rispettivamente) che garantirebbe tale supporto. Qualcomm parla invece di Quick Charge 2.0, la versione precedente, e non sembra essere chiara la ragione di questa scelta.

Escludendo il possibile errore di battitura, viene da chiedersi il perché di questa scelta, con LG G5 che si fa invece vanto del supporto all’ultima versione della tecnologia. 

Qualcomm garantisce per i due device Sony 5,5 ore di funzionamento con soli 10 minuti di ricarica; dati compatibili con Quick Charge 2.0, e che sarebbero stati ben più notevoli con la versione 3.0.

Che LG sia riuscita ad accaparrarsi in esclusiva la nuova tecnologia di Qualcomm, escludendo gli smartphone rivali? O sono Samsung e Sony a non aver voluto implementare tale tecnologia? Purtroppo, al momento, non siamo in grado di fornirvi delle risposte ufficiali su questa questione; voi che ne pensate?

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