Potrebbe essere Qualcomm l’ancora di salvezza di Wear OS, il sistema operativo di Google dedicato ai dispositivi indossabili che stenta a decollare nonostante gli ingenti investimenti e i numerosi smartwatch disponibili sul mercato.

Il chipmaker californiano ha annunciato oggi la nuova lineup Snapdragon Wear 4100, che include il modello omonimo e la variante Wear 4100+. Entrambe le soluzioni sono basate sullo Snapdragon 429, un chipset del 2018 per smartphone, e a dispetto di quanto si potrebbe pensare promette di risolvere tutte le debolezze di Snapdragon Wear 3100.

Sono solo due le differenze tra i due processori, che per il resto condividono tutto: la presenza di un coprocessore nella variante 4100+ e la certificazione per Wear OS, assente sul modello più piccolo che dovrebbe essere utilizzato in un numero minore di smartwatch.

Dallo schema soprastante è chiara la differenza rispetto alla piattaforma Wear 3100, a partire dal processo produttivo a 12 nanometri invece di 28 nanometri. l’impiego di 4 core Cortex A53 invece di Cortex-A7, una GPU Adreno 504 invece della 304 e il supporto a memorie più veloci.

Il coprocessore, presente solo nella versione 4100+, è il medesimo di Wear 3100 ma promette di offrire risultati migliori grazie alla maggiore potenza del chip principale. Le prestazioni, incluse quelle della RAM, crescono dell’85%, con una GPU nettamente più performante e con una discreta riduzione nei consumi.

Secondo Qualcomm dovremmo vedere un calo del 22% nell’uso del GS, del 35% nell’ascolto di musica via Bluetooth e del 42% durante la lettura delle notifiche. Non aspettatevi però autonomie da record, cisto che si parla di un incremento complessivo del 25%, il che significa qualche ora in più rispetto ai modelli attuali.

Aumenteranno dunque le prestazioni, ci sarà il Bluetooth 5.0, modalità sportive migliorate, una migliore modalità Ambient, un multitasking di ottimo livello e un Google Assistant degno di tale nome. Le novità più interessanti sono legate alla gestione dello schermo, con maggiori colori e possibilità sia in Ambient Mode che in Enhanced Watch Mode.

Per capire le reali potenzialità del nuovo chip sarà necessario vederlo in funzione e il primo smartwatch a utilizzarlo sarà Mobvoi TicWatch Pro 3. Al momento però la Mobvoi non ha fornito indicazioni circa il prezzo e le caratteristiche tecniche dettagliate, ma è probabile che ne sentiremo parlare molto presto.

Anche Suunto, forte del successo ottenuto con Suunto 7 che monta lo Snapdragon Wear 3100, promette di rilasciare un modello aggiornato con la nuova piattaforma, in grado di offrire almeno 12 ore di uso continuo del GPS con rilevazione del battito cardiaco.

I primi smartwatch con Snapdragon Wear 4100 dovrebbero comunque arrivare sul mercato già nel mese di luglio, visto che sono parecchi i produttori interessati alla nuova piattaforma.