Huawei P30 Pro è con noi da un paio di giorni e non abbiamo perso tempo, mettendoci subito al lavoro con test e utilizzo intensivo con l’obiettivo di incontrare gli scenari più svariati e scovarne tutti i pregi e i difetti.

Stanno emergendo considerazioni interessanti che abbiamo racchiuso all’interno del nostro video, in cui troverete per punti le prime sensazioni, tra sorprese positive e anche qualche aspetto controverso.

Due giorni con Huawei P30 Pro, la nostra esperienza (video)

La fotocamera è senza dubbio il primo punto su cui ci siamo focalizzati, tecnicamente è qualcosa di nuovo e la perizia con cui è stata realizzata merita un approfondimento.
Nei prossimi giorni arriverà sulle nostre pagine proprio un focus dedicato alle doti fotografiche di Huawei P30 Pro, qui in basso invece alcune fotografie che vi danno un’idea di ciò che può fare.

Top e flop dei primi due giorni, tra dimensioni esagerate e un’autonomia portentosa.

In breve proviamo a riassumere ciò che ci sta piacendo di più di Huawei P30 Pro ma anche qualche delusione che si è presentata fin dal primo contatto.

Della fotocamera abbiamo già detto, è davvero notevole quel che riesce a fare e non abbiamo alcun dubbio nel definirla la migliore sul mercato, sia per qualità che per versatilità. Ci vorrà però ancora un po’ di tempo per arrivare alle conclusioni, soprattutto perché le possibilità di scatto sono moltissime e bisogna trovare il modo di provarle tutte.
Veniamo quindi ad altri aspetti del device, valutabili fin da ora.

Il display è convincente, in termini di qualità è addirittura superiore a Huawei Mate 20 Pro, un po’ per la luminosità e la leggibilità all’aperto, un po’ per l’accuratezza nella riproduzione cromatica. La risoluzione è FullHD ma è difficile valutarlo come un difetto, soprattutto se lo vedete come un compromesso per ottenere vantaggi sull’autonomia.

Proprio l’autonomia è un punto chiave, dai 4200 mAh ci aspettavamo molto e i primi riscontri sono positivi, negli screenshot a seguire potete vedere le performance registrate in una giornata complicata, passata molto tempo all’aperto, sotto rete dati e in continuo movimento, normalizzando i dati su un utilizzo tipico potete facilmente intuire come le due giornate piene siano alla portata.

Il design c’è, se all’inizio non ci aveva entusiasmato, più passa il tempo e più lo apprezziamo, merito di rifiniture impeccabili, alcuni elementi di originalità e una back cover davvero bella (quella che vedete è la variante Breathing Crystal). Huawei P30 Pro trasmette una grande sensazione di qualità in mano e parte di questa capacità è da attribuire a piccoli dettagli curatissimi, angoli smussati, superfici lucide ma nel contempo trattate per non essere scivolose.

158 x 73.4 x 8.4 mm e 192 grammi di peso, queste sono le specifiche di un bestione quale è Huawei P30 Pro, per noi un po’ troppo grande, soprattutto rispetto al suo cugino Mate 20 Pro che pur avendo specifiche molto simili, è quel poco più compatto da cambiare completamente il nostro giudizio.
Si tratta comunque di un aspetto soggettivo, un po’ come il design, ma i vostri commenti ricevuti in questi giorni ci è parso siano concordi con noi.

Un aspetto a doppia faccia è il comparto audio, da un lato abbiamo l’innovazione di un display che vibra per emettere audio in chiamata, lasciando il design ancor più pulito sulla parte frontale non essendoci la capsula auricolare, dall’altra si è persa la possibilità di avere un audio stereo dagli speaker. Un peccato dopo un Huawei P20 Pro che invece era molto valido da questo punto di vista.
Se però i vostri dubbi riguardano la qualità e il volume d’ascolto in chiamata vi possiamo subito tranquillizzare, nessun problema particolare o qualità sotto le attese.

Infine un po’ di amaro in bocca per la EMUI 9.1, di fatto le novità sono pochissime e non riguardano lo svecchiamento della grafica che in tanti stavano aspettando, avremmo voluto vedere qualcosa di nuovo per un software che comincia a sentire il peso del tempo e di una staticità imperscrutabile degli ingegnerei di Huawei.
Su Huawei P30 Pro c’è tutto quello che serve in un top di gamma, intendiamoci, però è ora che la EMUI cambi faccia, diventi più intuitiva, organizzata e magari più vicina al look di Android puro.

Per il momento ci fermiamo qui, nei prossimi giorni però torneremo a parlarvi di questo interessante smartphone e nel frattempo lasciateci vostre domande ed eventuali curiosità nel box dei commenti!

Altre offerte