Durante il Mobile World Congress 2015 Samsung ha ufficializzato due nuovi smartphone – Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge – e un nuovo sistema di pagamento wireless dedicato ai dispositivi mobili, Samsung Pay.

L’attenzione degli appassionati si è ovviamente concentrata quasi esclusivamente sui due terminali, tuttavia per certi versi potremmo dire che l’annuncio più interessante sia stato quello riguardante Pay. Scopriamo perché.

Attualmente esiste un unico metodo per pagare da mobile e questo metodo necessita di un chip NFC. Sfortunatamente, come sappiamo, non tutti i rivenditori posseggono un POS NFC: a dire il vero si stima che (negli Stati Uniti) solo il 3% degli esercizi siano in grado di accettare pagamenti di tipo “contactless”.

Come se non bastasse, per anni i pagamenti NFC sono stati bloccati dai carrier telefonici i quali pretendevano che le informazioni sensibili della carta di credito venissero immagazzinate all’interno della SIM Card e non direttamente sullo smartphone.

Quest’ultimo problema è stato bypassato da Google con il rilascio di Android 4.4 Kitkat, la prima versione del robottino verde a supportare la tecnologia HCE (Host Card Emulation).

Dopo aver ripassato un po’ di storia torniamo all’argomento principale, ovvero Samsung Pay. Come dicevamo, il più grande limite alla diffusione dei pagamenti tramite mobile è rappresentato dalla scarsa compatibilità delle moderne tecnologie con i sistemi presenti negli esercizi commerciali di tutto il mondo.

Col tempo, ne siamo certi, la diffusione dei POS NFC aumenterà considerevolmente, tuttavia questo processo potrebbe richiedere anni. Come fare dunque per consentire a tutti di pagare con lo smartphone: semplice, basta inventare un sistema che sia compatibile con tutti i POS esistenti, e questo sistema si chiama Samsung Pay.

La società coreana, come alcuni di voi ricorderanno, acquistò la startup LoopPay, una piccola compagnia che aveva sviluppato una tecnologia in grado di far comunicare gli smartphone con i POS magnetici, ovvero con i classici lettori di carte di credito e bancomat che si trovano in ogni negozio.

Tale tecnologia (denominata Magnetic Secure Transmission, MST) è stata implementata nativamente sui nuovi Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge (i vecchi smartphone non potranno usufruirne poiché MST necessita di un comparto hardware apposito). Ciò significa che non appena Samsung Pay verrà ufficialmente rilasciato i due smartphone potranno dialogare con ogni tipo di point-of-sale, sia esso magnetico o NFC.

I dettagli delle carte di credito (Samsung ha già assicurato la compatibilità con i conti Mastercard e Visa) verranno immagazzinati in maniera sicura grazie all’utilizzo di KNOX e ARM Trust Zone e durante le transazioni i dati sensibili verranno rimpiazzati con un token sicuro (proprio come avviene con Apple Pay). Come se non bastasse, ogni acquisto richiederà la conferma tramite impronta digitale.

Samsung Pay verrà lanciato in Corea e negli Stati Uniti in estate. L’Europa e la Cina potranno usufruire del servizio solo successivamente.