Samsung Galaxy Note 7, nonostante sia (stato) un phablet di altissimo livello, ha dovuto soccombere a causa dell’ormai arcinoto problema delle batterie esplosive. La restituzione del terminale da parte degli utenti (con relativo rimborso da parte di Samsung) ha ormai raggiunto percentuali che in molti Paesi superano il 90%. Non così in Corea del Sud, patria del colosso dell’elettronica, dove sono circa 140’000, secondo le ultime stime, i Galaxy Note 7 non ancora rientrati sotto il controllo di Samsung.

Per questo motivo la compagnia ha comunicato che nei prossimi giorni rilascerà un aggiornamento che impedirà ai dispositivi di caricarsi, azzerando di fatto il rischio di esplosioni. Questa soluzione è simile a quanto già avvenuto in Europa, dove la batteria dei Galaxy Note 7 non restituiti è stata limitata via software al 60% della propria capacità.

Non solo brutte notizie però, visto che Samsung è riuscita, per il terzo anno consecutivo, a classificarsi al secondo posto nella graduatoria delle aziende che investono maggiormente nel settore di Ricerca e Sviluppo (R&S). La classifica, stilata dall’Unione Europea, comprende 2500 imprese, di cui 837 sono europee, 590 statunitensi, 327 cinesi, 111 taiwanesi e 75 situate in Corea del Sud. Ovviamente sono presenti nei primi posti molti dei colossi IT, tra cui Alphabet (la holding che comprende anche Google), Microsoft e Novartis.