Abbiamo passato un paio di mesi in compagnia di Amazfit Stratos 3 portandolo dal mare alle piste da sci, in bici, di corsa e con le racchette da neve; insomma, l’abbiamo maltrattato nel suo habitat per verificare se si tratta a tutti gli effetti dello sportwatch della maturità per Amazfit, sulla cresta dell’onda e alla ricerca del prodotto giusto per lanciare la sfida ai nomi grossi del settore sport-tech,  sarà finalmente pronto a competere con i Fenix di Garmin? Scopriamolo nella nostra recensione.

Video recensione Amazfit Stratos 3

Una scheda tecnica da paura

Amazfit Stratos 3 fa parte della linea espressamente dedicata allo sport, della stessa casa si trovano anche il GTS e il GTR, più votati al lifestyle e al fitness.
Il protagonista della nostra recensione, invece, non fa nulla per nascondersi e punta dritto agli sportivi più esigenti.

Si presenta in grande stile con un nuovissimo e avanzato sensore PPG per il rilevamento cardio, accelerometro, giroscopio, magnetometro e barometro.
Lato connessioni si distingue il GNSS con supporto A-GPS, BLONASS, BEIDOU e GALILEO, si aggiungono poi il Bluetooth 4.2 LE, WiFi b/g/n e NFC, che però non si può usare per i pagamenti.

All’ interno della scocca trovano posto due chip che vengono sfruttati per una doppia modalità di utilizzo, Smart o Ultra che rispettivamente consentono un’autonomia di 7 o 14 giorni, rinunciando però a qualche funzione e alle animazioni di sistema.
Completano la dotazione 512 MB di RAM e 4 GB di spazio di archiviazione, la batteria è da 300 mAh.

Design e qualità costruttiva

Il design di Amazfit Stratos 3 non si discosta molto dal precedente modello, d’altra parte squadra che vince non si cambia, ritroviamo quindi l’uso abbondante di fibra di carbonio, policarbonato e vetro, che diventano titanio e cristallo di zaffiro nella versione speciale “Elite”, non disponibile nel nostro mercato.

La cassa è resistente all’acqua fino a 50 mt di profondità, non teme polvere e temperature rigide, a protezione del display c’è l’ottimo Gorilla Glass 3, attorniato da una corona metallica.

Sul lato destro sono presenti ben 4 tasti: Rec/OK, indietro, su, giù. Tutti questi tasti sono una manna dal cielo mentre si fa sport perché consentono di interagire con tutte le funzioni dell’orologio senza dover ricorre necessariamente al touch screen, in acqua o d’inverno diventano una killer feature.
Sono poi posizionati nel modo giusto, forse un po’ troppo “resistenti” alla pressione, ma ognuno facilmente identificabile sotto i polpastrelli grazie a finiture e altezze diverse.

La forma del display è circolare, con un diametro di 1,34 pollici, è stata adottata la tecnologia transreflective (più c’è luce e più aumenta la leggibilità), ideale per garantire una perfetta visibilità all’aperto e sotto il sole, non manca comunque la retroilluminazione (non automatica) che torna utile quando cala la sera, ma che per motivi intrinseci alla tecnologia rende più slavati i colori.

Merita una menzione anche l’ottimo cinturino in gomma, leggermente elastico e leggero, fascia il polso garantendo una perfetta aderenza del sensore cardio senza mai essere fastidioso. Si può facilmente rimuovere e sostituire, ma difficilmente ne sentirete il bisogno.

Per lo sport fa sul serio

Sono ben 19 le diverse tipologie di attività sportiva registrate da Amazfit Stratos 3, si va dalla corsa alla bici, passando per sci, nuoto, trail, escursionismo e tanto altro. Nell’immagine a seguire c’è un riassunto di tutte le sue capacità.

Per gli sport all’aria aperta potrete impostare diversi parametri di misurazione, in particolare attivare un rilevamento continuo del GPS (35 ore di autonomia), o diversi intervalli fino al limite di un check point ogni minuto (70 ore di autonomia).
La versatilità su più sport gli permette di essere un valido alleato per il triathlon, mentre la grande autonomia solleticherà certamente la gola ai trail runner.

Sono supportate le funzionalità di training effect, Vo2 Max, training load, per alcuni sport è possibile attivare funzioni di coaching e lepre (tradotto poco felicemente “coniglio”).

Amazfit Stratos 3 è stato particolarmente convincente su 2 punti: precisione del GPS e precisione del cardio frequenzimetro.
Per uno sportwatch puro è come trovarsi già a metà dell’opera e in effetti i primi giorni in sua compagnia sono stati una sorpresa continua, solo in un secondo momento sono saltati fuori alcuni limiti funzionali.

La precisione del GPS è estrema, al metro per volerla quantificare, l’abbiamo usato su percorsi conosciuti e non abbiamo mai riscontrato errori, oltre ad un fix sempre molto veloce. In particolare si è dimostrato efficacissimo in modalità AGPS+GALILEO.
L’altro elemento di spicco è il PPG, sorprendente nella fedeltà e reattività ai cambiamenti del battito, poco importa che il merito si da attribuire alla collaborazione con Firstbit o ad un nuovo sensore ottico di qualità.

Diamo quasi per scontate le funzioni di tracking dell’attività quotidiana, tra cui passi, calorie, battito, qualità del sonno, in effetti però forse vale la pena sottolineare nuovamente la grande affidabilità e precisione dei numeri, Amazfit su questo punto ha fatto un lavoro egregio.

Dove sono i limiti?

Amazfit Stratos 3 non costa tanto per quello che offre a livello tecnico, ma non è certamente perfetto e probabilmente lo scotto si paga proprio sugli “extra”, che in questo caso vanno sotto il nome di piattaforma software e connettività con accessori.
Già, due elementi che quando si comincia a fare sul serio diventano fondamentali.

L’applicazione Amazfit non è male per chi vuole tenere sotto controllo i passi, gli allenamenti e la qualità del sonno, è adattissima per affiancare l’esperienza d’uso di un Amazfit Bip, GTS, GTR, ma con questo superdotato Stratos 3 mostra tutti i suoi limiti.

Al termine dell’allenamento potremo sincronizzare l’orologio con l’applicazione, ma a quel punto tutti i dati rimarranno lì, non potremo esportare le nostre performance su piattaforme più fruibili ad eccezione di Strava, che si limita però a corsa e bici.

Si sente maledettamente la mancanza di una piattaforma desktop per la programmazione degli allenamenti, magari integrata con il monitoraggio dell’alimentazione, dove si possano leggere i dati con più semplicità, confrontarli, monitorare i progressi e magari condividerli.
Lo Stratos 3 non ha uno smart coach integrato, per cui l’assenza di una base software personalizzabile diventa un peccato ancor più grave.

Il secondo scricchiolio arriva sulla compatibilità con i sensori esterni, praticamente nulla ad eccezione di cuffiette Bluetooth e qualche fascia cardio (quasi inutile in ogni caso). Niente sensori di potenza, di cadenza, di velocità, falcata, nulla che possa aiutare matematicamente negli allenamenti e in gara.

Poco smart, ma non è un problema i bug invece sì

Se state pensando allo Stratos 3 come ad uno smartwatch siete fuori strada, potete ricevere le notifiche, leggerle parzialmente e finisce qui.
Non aspettatevi un OS particolarmente brillante, espandibile o fruibile al posto dello smartphone.

D’altra parte il mercato è pieno di smartwatch, questo non lo è, fa bene il suo mestiere che è quello di monitorare le attività sportive.

Mette male invece trovare giustificazioni per i numerosi bug presenti all’interno del software, in un paio di mesi sono arrivati 2 aggiornamenti e dopo l’ultimo ha smesso di funzionare parzialmente la sincronizzazione con l’app, non siamo mai riusciti a collegarlo al WiFi (problema lato app), non siamo mai riusciti ad impostare un allenamento a intervalli (problema dell’app), spesso l’orario rimane incantato finché non si preme un tasto, abbiamo assistito ad un paio di morti improvvise a causa di un drastico calo della batteria (apparentemente senza motivo).
Ci è capitato di non riuscire a salvare l’attività al termine dell’allenamento, un paio di volte dopo 3 Km di corsa l’orologio ne segnava 37 o giù di lì.
Insomma, tutto funziona perfettamente, quando funziona.

Siamo severi perché un breve giro sui forum o gruppi Facebook dedicati fa subito capire che questi “bug” non sono una novità per Amazfit ed è necessario che l’azienda lavori con più precisione, non solo nella direzione delle performance, ma anche e soprattutto per affinare la stabilità.

In conclusione

Amazfit Stratos 3 costa 199 Euro ed è già disponibile sul sito ufficiale Amazfit.

Il rapporto qualità prezzo è ottimo guardando solo l’aspetto tecnico, bisogna infatti mettere in conto almeno il doppio per avere uno sportwatch così performante e preciso.
Tuttavia le lacune che abbiamo evidenziato non lo rendono ancora pronto per il mondo dello sport competitivo e potrebbero far riflettere più di un appassionato al momento dell’acquisto.

Per tanti potrebbe essere perfetto, mentre per i più esigenti rimane una scommessa sulla capacità di Amazfit di migliorare il proprio ecosistema.
In ogni caso la strada sembra essere quella giusta, già nel 2020 ne vedremo probabilmente delle belle!