Nel corso di un evento a San Francisco, Qualcomm ha annunciato la nuova generazione del processore per indossabili. L’azienda americana ha spiegato con orgoglio che il progetto Snapdragon Wear 3100 nasce da un foglio bianco, e che non è un mero riadattamento di un’architettura destinata agli smartphone.

Questo tipo di approccio ha portato ad affiancare un quad core per le operazioni impegnative al coprocessore QC1110, che è la principale innovazione di Snapdragon Wear 3100. La sua presenza è centrale nei frangenti in cui la “fatica” richiesta all’hardware è bassa, il che porta a consumi energetici quasi irrisori: si parla di 20 volte meno rispetto al chip principale.

In soldoni, a detta di Qualcomm questo si traduce in un calo generalizzato degli assorbimenti: nelle operazioni di routine che chiamano in causa il GPS o durante la rilevazione di parole chiave, i consumi scendono del 49% rispetto al passato; impietoso il confronto sulla modalità di risparmio energetico del precedente Snapdragon Wear 2100, che impegna la batteria per il 67% in meno.

Inoltre, per via della nuova modalità che trasforma uno smart-watch in un watch (in stile TicWatch Pro, per intenderci) si può arrivare fino a 30 giorni con una sola carica o “vivere” per settimana con il 20%. Grazie alla profonda integrazione con Wear OS e ai consumi contenuti, la Ambient Mode sarà arricchita da colori, supporto alla luminosità adattativa e non solo, e diverrà così più sfruttabile.

Lo Snapdragon Wear 3100 renderà meno ansiogena la rilevazione delle attività sportive: in questa modalità la batteria può durare fino a 15 ore con un gran passo avanti rispetto alla generazione precedente. Chiaro che le migliorie abbiano rizzato le antenne dei produttori con Fossil, Montblanc e Louis Vuitton in corsa per adottarlo prima possibile.

Le prime unità, fa sapere Qualcomm, sono già in viaggio e saranno ospitate in primis da Montblanc Summit 2, che uscirà il mese prossimo al prezzo di 1000 dollari.

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