Ricordate la notizia dei benchmark truccati dello scorso settembre, con alcuni smartphone che hanno restituito risultati superiori alle normali potenzialità? Bene, OPPO ha deciso di esporsi spiegando la questione e promettendo di cambiare approccio.

Dopo le iniziali accuse da parte di TECH2, che hanno riguardato dapprima Huawei e poi si sono allargate anche a OPPO, il team di ricerca ULBenchmarks ha confermato che alcuni smartphone baravano nel momento in cui veniva rilevato l’avvio di un’applicazione di test. OPPO ha rilasciato una dichiarazione ufficiale nella quale spiega l’intera questione. Vediamone un paio di importanti passaggi:

“Gli smartphone OPPO utilizzano strategie diverse per bilanciare potenza e prestazioni per gli scenari comuni e le app principali. Per evitare che applicazioni sconosciute di terze parti utilizzino intenzionalmente risorse di sistema, cosa che potrebbe provocare surriscaldamento e cali significativi della durata della batteria, OPPO respinge le irragionevoli richieste di risorse di sistema per mantenere il consumo energetico e la temperatura dello smartphone entro un intervallo adeguato.”

OPPO dice di apprezzare la considerazioni di ULBenchmarks per quanto riguarda i test e sostiene di rispettare i principi e gli standard sostenuti da quest’ultima nei suoi test prestazionali; si impegna inoltre a un cambio di rotta:

“Abbiamo deciso di annullare il rilevamento del nome del pacchetto per i programmi di benchmark. In futuro le risorse di sistema saranno allocate esclusivamente in base alla richiesta dell’app. Inoltre concederemo agli utenti l’accesso alla modalità “Performance”.”

Insomma, OPPO ha deciso di fare marcia indietro e di cambiare qualcosa all’interno del software dei suoi smartphone. Vi ricordiamo che, in particolare, i dispositivi ad essere stati colti in flagrante sono OPPO Find X e OPPO F7, per i quali verrà presumibilmente rilasciato un aggiornamento.

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