Google si prepara ad affrontare l’ennesima causa legale, questa volta per colpa del suo servizio di mappe Waze. Per chi ancora non lo conoscesse, ricordiamo che si tratta di un “navigatore sociale” in cui gli utenti possono partecipare attivamente segnalando autovelox, incidenti, code e rallentamenti, a tutto vantaggio degli altri automobilisti.

L’accusa arriva da PhantomAlert, una società californiana specializzata in servizi per la guida sicura, compatibile con i principali sistemi di navigazione e che fornisce informazioni sui principali pericoli nelle strade. Waze avrebbe utilizzato i dati provenienti da questo servizio per aumentare il proprio valore e trovare potenziali acquirenti. Waze è riuscita nel suo intendo nel 2013, quando è stata acquistata da Google per 1 miliardo di dollari.

“Ho creato PhantomAlert sette anni fa come un imprenditore con un sogno da realizzare, e ora quel sogno è stato infranto da compagnie che cercano di trarre profitto da anni di sudore, sangue e lacrime versate dal nostro team per realizzare il nostro prodotto”

Queste le parole di Joseph Seyoum, CEO di PhantomAlert che chiede un grosso risarcimento economico ed una ingiunzione restrittiva nei confronti di Waze e Google. Il colosso di Mountain View non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito.

Via