Sebbene si tratti una tecnologia relativamente giovane, la ricarica rapida è ancora in pieno sviluppo, con vari sistemi messi a punto dalle varie aziende e con molti dispositivi che ancora non la supportano; se a molti verrà in mente la nota Quick Charge di Qualcomm, è giusto sottolineare come siano stati sviluppati molti altri sistemi – VOOC da Oppo, PumpExpress+ da MediaTek, ad esempio – tutti racchiusi dal termine ricarica rapida.
Ma cosa cambia da un sistema all’altro? Qual è il sistema migliore? E cosa si intende, praticamente, per ricarica rapida? I colleghi di Android Authority hanno preparato un interessante approfondimento, di cui vogliamo condividere con voi i risultati.
Ricaricare una batteria significa fornirgli energia, sotto forma di potenza elettrica (maggiore è la potenza, più veloce è la carica); la potenza elettrica viene misurata in Watt, ed equivale al prodotto di corrente per tensione. Le batterie degli smartphone vengono ricaricare attraverso due differenti step: il primo porta la carica fino all’80% ed è realizzato con un maggiore apporto di potenza, il secondo è invece più lento – con minor flusso di potenza – e porta la batteria alla carica completa.
Per una normale porta USB 2.0 abbiamo 0,5 A di corrente e 5 V di tensione, per un totale di 2,5 W di potenza; nel caso della ricarica rapida, il funzionamento si basa sull’aumentare la corrente (e in misura minore la tensione) per poter fornire una potenza maggiore. Nella tabella qui sotto trovate i valori dei parametri per ogni tipologia di ricarica.
Per andare a testare nella pratica i vari sistemi di ricarica rapida, sono stati utilizzati sei smartphone, ognuno con un sistema diverso: qui sotto potete trovarli riuniti in una pratica tabella. Il test a cui sono stati sottoposti è stato quello di misurare il tempo necessario alla ricarica (considerando tre differenti soglie) partendo da un livello comune di carica dell’1%; sono stati misurati inoltre altri parametri, come la temperatura nel retro dello smartphone.
Nei grafici e nella tabella che potete trovare qui sotto è possibile notare quali sono stati i tempi necessari alla ricarica e le temperature raggiunte dai dispositivi. Interessante notare come l’andamento della temperatura subisca un repentino cambiamento oltrepassata la soglia dell’80% di ricarica effettuata (conseguenza della diminuzione di potenza fornita in questa ultima fase).
Ovviamente i due dispositivi con le batterie agli opposti (Mate 8 con la maggiore capacità e Vivo X6D con la minore) sono quelli che, rispettivamente, si classificano all’ultimo e al primo posto come tempi di ricarica; andando quindi a dividere la capacità della batteria per il tempo totale di carica – considerando quindi quanti mAh lo smartphone ricarica in un minuto – è possibile ottenere risultati più interessanti.
In questo modo è chiaro come il Moto X Force sia quello con la ricarica più rapida, seguito da Note 4 e da Oppo R7s. Anche nel raggiungere il 50% (sempre trattando i dati come spiegato prima) Moto X Force si classifica primo (29% del tempo totale di ricarica), mentre per il traguardo dell’80% la medaglia d’oro va a Huawei Mate 8 (50,7% del tempo di ricarica totale).Per quanto riguarda i traguardi intermedi, vi rimandiamo ai valori presenti in tabella.
Moto X Force oltre ad essere il più veloce è anche quello che scalda di più, mostrando una differenza di temperatura di quasi 20 gradi durante la ricarica; gli altri dispositivi si attestano invece intorno agli 8 gradi di differenza (anche se Oppo R7s si ferma a soli 3,3 gradi).
Stabilire un vero vincitore da questo confronto sembra quindi essere cosa dura: se state cercando la pura rapidità ecco che Moto x Force sbaraglia la concorrenza, al prezzo di avere un fornelletto sul comodino; ad eccezione di questo sembra invece che, sebbene utilizzando tecnologie differenti, i vari metodi di ricarica rapida raggiungano risultati molto simili.
Voi cosa ne pensate? Ritenete che uno dei sistemi sopra citati sia migliore degli altri? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.