Nei giorni scorsi, in occasione dell’evento annuale di Apple dedicato agli sviluppatori, il colosso di Cupertino ha annunciato iOS 13, tra le cui feature vi è anche una modalità scura, così come fatto da Google il mese prima con Android Q.

La modalità scura è una soluzione che in tanti stanno adottando, dai produttori di smartphone agli sviluppatori ma potrebbe non essere così efficace come generalmente si crede.

Se lo smartphone può contare su un display OLED, attivare la modalità scura è come spegnere un po’ di luci in casa (e il guadagno di energia nel tempo effettivamente si percepisce) ma non tutte le Dark Mode sono uguali.

Ricordiamo che in base al sistema di funzionamento degli schermi OLED, usando uno sfondo completamente nero si accenderanno solo i pixel necessari per creare icone e testo, lasciando quelli di sfondo completamente spenti. La stessa cosa non avviene sui pannelli LCD, per i quali, pertanto, la modalità scura non ha efficacia (aspetto su cui talvolta sviluppatori e produttori sorvolano).

Stando ai test condotti lo scorso anno da un team di ingegneri di Google, la diminuzione di consumo energetico tra un Google Pixel con screenshot di Google Maps con modalità scura e uno in modalità normale è pari al 63%. Risultati simili sono stati ottenuti anche da altri test, come potete vedere.

Chi ha uno smartphone con display OLED, pertanto, può risparmiare un po’ di batteria attivando la modalità scura delle app più usate, come quelle social (come Facebook Messenger o Twitter) e quelle di Google.

Inoltre, soprattutto per un utilizzo in ambienti bui, la modalità scura potrebbe rendere meno fastidiosa la luce emessa dal display e, di conseguenza, affaticare di meno la vista.

Anche voi siete rimasti affascinati dalla modalità scura che va così tanto di moda negli ultimi mesi? O siete dei “tradizionalisti”?