Vi siete mai chiesti come facciano i grandi sviluppatori a testare le modifiche apportate alle loro applicazioni? È ovviamente impensabile che vengano testati solo alcuni smartphone sperando che non emergano problemi ed è altrettanto vero che le società che svolgono questo tipo di lavoro hanno dei costi non indifferenti.

Facebook ha lavorato per oltre un anno alla soluzione finale che i colleghi di The Verge hanno avuto modo di vedere da vicino. I primi esperimenti sono stati lunghi e complessi a causa dei tanti problemi riscontrati nell’approntare delle postazioni adeguate. La soluzione finale della prima fase prevedeva una sorta di parete con 240 smartphone collegati che avrebbe però richiesto uno spazio esageratamente grande e improponibile anche per un colosso come Facebook.

FacebookLAbsLa soluzione finale è stata trovata lo scorso anno quando il laboratorio di ricerca è stato trasferito a Prineville, Oregon, dove ha sede uno dei tanti data center di Facebook. Sono presenti circa 60 armadi rack che contengono 32 smartphone ciascuno. Su ogni smartphone viene caricata l’ultima versione delle applicazioni da testare, Facebook, Messenger, Instagram, e viene analizzato il comportamento di ogni dispositivo alla ricerca di rallentamenti, peggioramenti nelle prestazioni o consumi anomali di batteria.

Facebook utilizza 8 Mac mini nei rack in cui sono testati gli iPhone e dei server Linux per gli smartphone Android, per caricare le applicazioni sui dispositivi da testare. Ogni rack è dotato di una propria rete WiFi e di una serie di telecamere in grado di registrare quello che succede sugli schermi, permettendo così ai tecnici di analizzare il comportamento di ogni singolo dispositivo.

FacebookLabsBNei rack utilizzati per testare le nuove versioni delle applicazioni non viene tenuto conto della velocità di connessione per cui non è possibile utilizzare i dati ottenuti per ottimizzare le prestazioni in presenza di connessioni Internet lente e instabili. Nei piani di Facebook c’è l’intenzione di espandere la capacità di ogni singolo rack a 64 dispositivi oltre ad ulteriori accorgimenti hardware e software per testare gli smartphone con schermi di grandi dimensioni.

Devono inoltre essere apportate ulteriori ottimizzazioni al processo di test, visto che attualmente servono oltre 20 azioni manuali per poter iniziare una sequenza di test su un singolo dispositivo. Infine, e si tratta di una notizia molto positiva, il colosso dei social network prevede di rendere open source sia l’hardware sia il software utilizzati nei propri laboratori, permettendo a chiunque di realizzare un sistema accurato di misurazione delle prestazioni.