Fleksy è una tastiera di terze parti, conosciuta e apprezzata da molti e presente da diversi anni sul Play Store, che sta subendo un trattamento particolare da parte di Google, tale da portare il CEO della startup che l’ha sviluppata a pensare ad un abuso di potere.

Google ha infatti modificato il PEGI di Fleksy sul Play Store, portandolo da PEGI 3 a PEGI 12. La differenza tra le due classificazioni è che la prima indica un prodotto adatto a tutte le fasce di età, mentre il secondo indica un prodotto che può contenere qualche allusione grafica alla violenza o a linguaggio esplicito.

Se ci spostiamo invece sulla pagina del Play Store dedicata a Gboard, la tastiera di Google, vedremo invece una classificazione PEGI 3. Dov’è il problema, dunque? Il problema si manifesta nel momento in cui realizziamo che stiamo parlando di due applicazioni sostanzialmente identiche e che svolgono la stessa funzione.

Il CEO Oliver Plante di ThingThing, la startup che ha realizzato Fleksy, si è rivolto al supporto Google per chiedere spiegazioni dopo che l’ultimo aggiornamento della propria applicazione è stato bloccato. In tutta risposta, lo staff di Mountain View ha considerato poco idonee alcune caratteristiche dell’applicazione, portando come esempio la presenza della emoji del dito medio nella tastiera.

Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, tranne per il fatto che l’emoji in questione è considerata parte del linguaggio standard delle emoticon e, soprattutto, è presente anche in Gboard, che sul Play Store è rimasta classificata come “adatta a tutte le età”.

Per non vedersi bloccato l’aggiornamento, la startup ha dovuto modificare il PEGI di Fleksy portandolo a 12+. Google non è però soddisfatta di tale classificazione e vorrebbe portarla ad un livello ancora più alto proprio per la presenza, a detta sua, di linguaggio grafico esplicito.

Questo comportamento, spiega il CEO di ThingThing, è assolutamente anticompetitivo e mostra l’abuso di potere che Google esercita sulla sua piattaforma, al punto da spingere maggiormente sulla sua applicazione a discapito di altre, nonostante le caratteristiche praticamente identiche.

Se cerchiamo sul Play Store altre tastiere di terze parti troveremo che la maggior parte, come per esempio Swiftkey di Microsoft, è catalogata come PEGI 3, mentre altre sono classificate come PEGI 12 e un’altra addirittura come PEGI 16, che si applica quando la violenza descritta raggiunge un livello simile a quello della vita reale.

Interrogato sul motivo di tale scelta, Plante ha dichiarato che nonostante la crescita che Fleksy ha conosciuto negli anni tra gli utenti Android, la mossa di Google resta per lui ancora un mistero e che continuerà a lottare per una competizione sempre più equa e giusta.