Ieri vi abbiamo riportato una analisi effettuata da Blancco Technlogy secondo cui la maggior parte dei problemi degli smartphone è legata alle cattive abitudini degli utenti. Oggi vogliamo tornare sull’argomento provando ad analizzare i dati da un altro punto di vista, cercando di capire quale sia il grado di affidabilità delle piattaforme mobili.

Ieri abbiamo segnalato come l’85% delle segnalazioni di problemi riguardasse Android mentre iPhone è coinvolto solo nel 15% delle segnalazioni. Se a primo acchito potrebbe sembrare che la piattaforma di Apple sia più affidabile, vanno presi in considerazione diversi fattori che influenzano la ricerca. Innanzitutto va ricordato che ogni anno vengono commercializzati circa 1,2 miliardi di smartphone con Android a bordo, costruiti da svariai produttori e con hardware molto eterogenei.

Per contro Apple vende poco più di 200 milioni di iPhone all’anno e finora ha realizzato 9 diversi modelli. Risulta quindi palese che ad un numero maggiore di dispositivi in commercio corrisponde un numero maggiore di problemi. Se poi aggiungiamo il fatto che Android è “costretto” a girare su alcuni terminali davvero sottodimensionati e magari riempiti all’inverosimile di bloatware, appare chiaro che la percentuale di problemi sia nettamente superiore.

Mobile crashProvate a pensare a quanti milioni di dispositivi sotto i 100 euro sono in commercio, gran parte dei quali dotati di hardware di qualità scadente, poca RAM, ancora meno memoria interna e avrete subito una rapida stima di quanti possano essere i problemi che emergono quotidianamente. Tra i produttori che hanno avuto più problemi troviamo ovviamente Samsung, che vende mediamente oltre 300 milioni di smartphone all’anno, con il 27% delle segnalazioni complessive. Al secondo posto troviamo Lenovo, seguita da Motorola, Xiaomi e ASUS, con percentuali sempre meno alte.

Stupisce constatare che il binomio Lenovo-Motorola da solo generi quasi il 40% dei problemi pur commercializzando un numero relativamente basso di prodotti. Resta comunque valido il ragionamento fatto in precedenza, per cui gran parte delle segnalazioni non sono in realtà colpe dei produttori quanto piuttosto errato utilizzo dei dispositivi da parte degli utenti.

Per fare un esempio attuale, se non aggiornate Whatsapp, quest’ultimo si blocca sia su uno smartphone da 70 euro che su un flaghsip da 8-900 euro, senza distinzione alcuna. Ecco perché le cause di tanti problemi dei nostri dispositivi sono da ricercare proprio nelle nostre abitudini.

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