Correva il lontano 2014 quando abbiamo avuto modo di parlarvi di Energous, un’azienda americana al lavoro su un progetto molto ambizioso: alimentare – e ricaricare – i dispositivi elettronici senza fili.

Il progetto, chiamato WattUp, non voleva limitarsi ad una ormai comune ricarica wireless ad induzione, che richiede comunque l’appoggio del dispositivo su una base di ricarica, ma bensì trasmettere energia senza fili a qualche metro di distanza (circa 4,5 metri).

La tecnologia si appoggia a tecnologie già note, come quella Bluetooth utilizzata per rilevare i dispositivi nelle vicinanze e se questi necessitano di carica; Energous, inoltre, per non tagliare le ali ad una tecnologia che potrebbe essere davvero rivoluzionaria, sta cercando di stringere legami e partneship con altre aziende: a fine del 2016, ecco che il primo dispositivo targato WattUp potrebbe vedere la luce.

Sembra però che il momento in cui entreremo in casa e il nostro smartphone inizierà a ricaricarsi autonomamente sia ancora distante: il primo dispositivo infatti non sarà in grado di coprire distanze superiori ai due pollici (qualche centimetro).

Si tratta infatti di una versione rimpicciolita del trasmettitore, con un design simile ad una pennetta USB: sarà possibile collegarla quindi ad una porta del nostro computer, ad esempio, per poter usufruire di una vera ricarica senza fili.

Altro limite, però, è la potenza: trattandosi di un dispositivo molto piccolo, risulta bassa anche la potenza trasmessa, che non sarà abbastanza per ricaricare uno smartphone: sarà possibile però ricaricare dispositivi più semplici, come fitness tracker o delle cuffie Bluetooth; ovviamente, la certificazione FCC per questo tipo di dispositivo è più semplice rispetto a quella del trasmettitore “vero e proprio”, in grado di trasmettere potenze superiori e a distanze più elevate.

Energous non si è detta pronta a rivelare i nomi dei partner che dovrebbero accompagnarla in questa avventura futuristica, ma per fine 2016 dovrebbero arrivare i primi indossabili con a bordo questa tecnologia: il componente ricevente, infatti, misura solamente 3 mm x 3 mm, dimensioni che lo rendono implementabile in più o meno qualsiasi dispositivo.

Nel video che trovate qui sotto potete vedere WattUp all’opera (ovviamente si tratta di un prototipo): la base di ricarica riesce ad accendere alcuni led sollevati sopra di essa e senza bisogno di batterie.

Ovviamente, Energous pensa in grande (un po’ troppo per il momento), immaginando trasmettitori ben più potenti e grandi, in grado di trasmettere energia su lunghe distanze, o magari elettrodomestici dotati nativamente di trasmettitori.

I limiti sono ancora molti, come quelli sulla potenza trasmissibile (il dispositivo più potente realizzato da WattUp al momento non supera i 10 W), sull’efficienza del sistema, sulla necessità di diventare uno standard adottato da molti e non da una nicchia di dispositivi, ma anche sui possibili problemi riguardanti la salute.

Trattandosi ancora di un progetto in fase prototipale, non ci è dato modo di rispondere a tutti questi dubbi; voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.

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