Inizialmente disponibili solo su dispositivi di fascia alta, i sensori di impronte digitali stanno ormai arrivando con prepotenza anche nella fascia media del mercato ed il trend di crescita sembra costante. Troviamo sensori nascosti nel pulsante Home, come nelle soluzioni Meizu o OnePlus o collocati sotto alla fotocamera posteriore, con un trend inaugurato da Huawei Mate 7.

Si tratta di sensori di dimensioni ridotte che però sembrano destinate a ridursi ulteriormente, come promesso da CrucialTec, azienda coreana leader mondiale nella produzione di trackpad. I nuovi sensori di impronte digitali dovrebbero avere un’area di circa 8 millimetri quadrati ed un numero di errori inferiori a 1/50.000, molto più accurati quindi della generazione attuale.

La maggiore precisione è stata ottenuta grazie ad un nuovo algoritmo, chiamato Muon che dovrebbe essere presto integrato sia nelle soluzioni di CrucialTec sia in quelle di terze parti. Normalmente è richiesta un’area maggiore affinché il software sia in grado di riconoscere correttamente le impronte digitali, ma il nuovo algoritmo sembra richiedere un numero di dati nettamente inferiore.

In questo modo dovrebbe essere possibile integrare i sensori di impronte digitali in posti alternativi, rispetto al pulsante Home o al sensore collocato sul retro. Potremo quindi vedere sensori nascosti nelle cornici laterali o nel bilanciere del volume. La dimensione ideale del sensore da utilizzare con il nuovo algoritmo di CrucialTec dovrebbe essere di 5,2 x 3,6 millimetri, mentre, ad esempio, il sensore dei nuovi Nexus 5X e Nexus 6P ha una dimensione di 8 x 8 millimetri.

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