Mentre il 5G sta per prendere il via in maniera consolidata anche grazie alla Germania che abbraccia completamente l’infrastruttura Huawei mentre l’Unione Europea è anche impegnata a stilare una relazione circa la sicurezza del 5G, si inizia già a parlare di quando arriverà il 6G.

Sebbene qualcuno possa pensare che è ancora tremendamente prematuro parlarne, ricordiamo che Huawei, uno dei maggiori player al mondo, iniziò a lavorare sul 5G già dal 2009, quindi 10-11 anni prima che la tecnologia iniziasse ad essere disponibile al pubblico.

Secondo quando stimato da Ren Zhengfei e Yu Chengdong, rispettivamente CEO e Direttore Esecutivo di Huawei, il 6G utilizza trasmissioni ad alta frequenza, ha a disposizione una larghezza di banda piuttosto ampia ma la copertura è molto debole. Il CEO conferma che il colosso cinese ha già una roadmap chiara e precisa, ma saranno necessari almeno 10 anni prima che il 6G possa essere disponibile a tutti.

Attualmente Huawei è l’azienda che sta investendo più di tutte in questo tipo di connettività. Ad esempio ha messo sul tavolo qualcosa come 2 miliardi di dollari per finanziare lo studio, lo sviluppo e la messa in opera dell’intera infrastruttura per il 5G. Malgrado sia ancora un “feto”, come lo definisce Ren Zhengfei, il 6G sarà in grado di garantire una velocità pari a 1 Tb/s, ovvero circa 10 volte maggiore della velocità raggiunta attualmente dal 5G.

Attualmente Huawei è inoltre impegnata in una fase di ricerca focalizzata a capire anche i probabili sbocchi commerciali del 6G. Se il 5G con la sua alta velocità e bassa latenza risulta ideale per le vetture a guida autonoma –  ve ne avevamo parlato addirittura nel 2017 – o la realtà virtuale, allo stato attuale non è semplice capire chi potrà beneficiare di questo genere di connettività.

Migliorando la copertura potrebbe essere estremamente utile per quei comuni che ancora oggi hanno enormi problemi di copertura, come i 1200 borghi italiani che sono completamente tagliati fuori dalla rete.