Con l’edizione celebrativa di iPhone, “X” o “ten” che dir si voglia, Apple ha affrontato la sfida complessa di sostituire l’apprezzato TouchID. La risposta è arrivata con FaceID, il sistema di sblocco incentrato sul riconoscimento del volto che sposa tanto l’esigenza dello sblocco sicuro quanto quella di uno smartphone pressoché privo di cornici.

I componenti hardware e l’implementazione software sono il risultato di molte ricerche, che in termini pratici possiamo tradurre in un gran dispendio di denaro. Ovvio quindi che Apple voglia salvaguardare il frutto di tanto lavoro, salvaguardia che passa dalle parole del responsabile marketing Phil Schiller.

Apple sembra aver vinto dove Android aveva trovato risposte non troppo affidabili sul tema degli sblocchi alternativi al sensore biometrico. In sintesi Schiller sottolinea i punti che differenziano FaceID dai sistemi ideati dalla concorrenza, ossia l’immediatezza e la complessità hardware che determina l’elevato livello di sicurezza.

“Tutte le soluzioni precedenti incentrate sullo sblocco facciale hanno sempre dato risultati non comparabili con la nostra soluzione. FaceID è un’implementazione unica”. In effetti la stessa OnePlus – che ha battuto una strada simile con il Face Unlock di 5T (che abbiamo recensito) – ha sì pareggiato il sistema di Apple sulla velocità di sblocco ma non in termini di sicurezza, basandosi sulla sola fotocamera frontale.

Il 2018 è ormai alle porte, e la concorrenza Android avrà tempo e modo per dire la sua. A partire dai Samsung Galaxy S9 sempre più vicini alla presentazione.

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