In fase di annuncio di Google Pixel Watch 4, Google aveva detto che lo smartwatch fosse stato completamente riprogettato al suo interno, anche in ottica riparabilità, con l’obiettivo di far dimenticare i suoi predecessori non riparabili ma solo sostituibili.
A quanto pare le parole del colosso di Mountain View non erano affatto di circostanza, dato che iFixit ne ha effettuato il teardown, definendolo come il più riparabile al mondo (finora).
Motorola edge 60, 8/256 GB
50+50+10MP, 6.67'' pOLED 120Hz, Batteria 5200mAh, ricarica 68W, Android 15
Google Pixel Watch 4 protagonista nel teardown di iFixit
“Abbiamo appena smontato lo smartwatch più riparabile sul mercato ed è prodotto da un’azienda che non avresti mai sospettato“. Si apre così il video del teardown di Google Pixel Watch 4 realizzato da iFixit, e queste parole non sorprendono se pensiamo a dove eravamo fino al modello precedente.
Con le prime tre generazioni di Pixel Watch, il colosso di Mountain View ha sempre e solo privilegiato il design, mettendo da parte la riparabilità (e la sostenibilità) del progetto. In fase di lancio del nuovo modello, acquistabile in Italia da qualche giorno, avevamo sottolineato il fatto che la quarta generazione si configurasse come “la prova del nove” per Google.
A quanto pare Big G ha fatto centro, proponendo uno smartwatch che a colpo d’occhio ricorda il predecessore ma in realtà cambia profondamente, soprattutto all’interno, diventando il punto di riferimento in ottica riparabilità nel mercato smartwatch, caratterizzato da dispositivi che nelle pagelle di iFixit vengono “bocciati” con un voto di 3 o un 4 su 10.
Per smontarlo bastano pochi strumenti
Basta rimuovere il cinturino da Google Pixel Watch 4 per scovare le prime viti, dotate ciascuna di un piccolo anello isolante (O-Ring) che si rivela fondamentale per mantenere il grado di impermeabilità (certificazione IP68) anche dopo l’apertura del dispositivo.
Qualche cacciavite, pinzette e un po’ di pazienza: è questo il necessario per smontare lo smartwatch; iFixit fa un paragone con Apple Watch Ultra 3, dispositivo “sigillato ermeticamente” e il cui smontaggio ha richiesto l’uso di solventi, fonti di calore e, in generale, molta più pazienza.
Come è fatto dentro lo smartwatch
Dalle parti di Mountain View hanno pensato al minimo dettaglio: due delle viti presenti all’esterno fungono da meccanismo per comprimere delicatamente la guarnizione interna quando serrate, garantendo una volta in più che non venga intaccata l’impermeabilità.
Andando oltre, all’interno di Google Pixel Watch 4 si accede dal retro, con possibilità di agire sulla componentistica interna anche senza la necessità di rimuovere il vetro posteriore con tutti i sensori.


iFixit sottolinea inoltre che lo smartwatch integra la prima batteria realmente sostituibile, fissata con due viti e un connettore. Niente colla e, di conseguenza, non sono necessari solventi per “staccarla”. Bastano pochi minuti e pochi strumenti per la sostituzione.
Anche il display segue la stessa logica con viti e guarnizioni (sostituibili) e nessuna colla o nessun adesivo, un po’ come i tradizionali orologi subacquei. iFixit suggerisce inoltre che anche il resto della componentistica, inclusa la scheda logica, risulta facile da rimuovere, sistemare o sostituire.
iFixit promuove Google Pixel Watch 4 con un’unica riserva
Al termine del suo teardown, iFixit ha assegnato il voto di 9 su 10 a Google Pixel Watch 4 per quanto concerne la riparabilità, sottolineando che la ri-progettazione messa in atto dal colosso di Mountain View privilegi la riparabilità: “[…] abbiamo uno smartwatch elegante e intelligente, progettato per essere aperto, riparato e indossato di nuovo”.
iFixit spera che, con la prossima generazione, Big G si spinga ancora oltre, pubblicando gli schemi completi del dispositivo, abbassando il prezzo dei pezzi di ricambio (ad esempio il display che costa quasi un terzo dello smartwatch nuovo) e rendendo la sostituzione del display ancor più semplice (magari cambiando il cacciavite necessario, Torx Plus 1IP, che non è molto diffuso).
Noi abbiamo già provato l’ultimo arrivato in casa Google e siamo rimasti molto colpiti dal fatto che, pur sembrando identico al predecessore, cambia radicalmente la qualità che trasmette. Potete guardare la nostra video-recensione qui sotto.