Come noto, Samsung si prepara a fare il suo ingresso nel mercato dei visori della realtà virtuale con il Galaxy XR, conosciuto internamente come Project Moohan. Un device che è il tentativo più ambizioso del colosso coreano di competere con i giganti già affermati nel settore, come Apple Vision Pro e Meta Quest 3. Basato sulla piattaforma Android XR di Google, il visore promette infatti di combinare l’esperienza software di Mountain View con l’hardware premium che contraddistingue i prodotti Samsung.
Ebbene, fino ad oggi l’azienda aveva mostrato solo alcuni scorci del dispositivo, mantenendo un alone di mistero attorno alle sue caratteristiche tecniche. Ora, però, le cose sono cambiate. Sono infatti emersi dettagli molto ghiotti che ci permettono di comprendere meglio quale sarà l’esperienza offerta da questo nuovo visore, dalle specifiche tecniche al design, passando per l’interfaccia utente e le modalità di controllo.
Andiamo con ordine e valutiamo punto per punto tutte le sue caratteristiche.
Un design attentamente studiato per il comfort dell’utente
Prima di tutto, emerge chiaramente che Samsung ha dedicato particolare attenzione all’ergonomia del Galaxy XR, cercando di creare un dispositivo che possa essere indossato comodamente anche per sessioni prolungate.
Con un peso di 545 grammi, il visore è una soluzione relativamente leggera nella realtà virtuale. Per fare un confronto, l’Apple Vision Pro pesa tra i 600 e i 650 grammi, mentre il Meta Quest 3 si attesta intorno ai 515 grammi.
La parte che poggia sul viso è inoltre rivestita con materiali morbidi al tatto, pensati per garantire il massimo comfort durante l’utilizzo. Il ritaglio per il naso è sufficientemente ampio e, soprattutto, non deve sostenere alcun peso del dispositivo. La distribuzione del peso è infatti affidata a una fascia che si posiziona dietro la testa, dotata di una ghiera di regolazione che permette di personalizzare la vestibilità. Le bande laterali aggiungono ulteriore stabilità, assicurando che il visore rimanga saldamente in posizione anche durante i movimenti.
All’interno del visore si trovano due lenti attraverso cui l’utente osserverà il mondo virtuale, circondate dalla già menzionata imbottitura morbida. Samsung ha previsto anche degli scudi luminosi rimovibili, progettati per bloccare completamente la luce esterna e aumentare il senso di immersione nell’esperienza virtuale.
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Display e qualità visiva di alto livello
Naturalmente, la parte principale dell’esperienza visiva del Galaxy XR è il suo display micro-OLED ad alta risoluzione in 4K. Con una densità di pixel di 4.032 PPI, il dispositivo è in grado di offrire immagini molto nitide e dettagliate: i due display combinati forniscono infatti un totale di 29 milioni di pixel, superando i 23 milioni dell’Apple Vision Pro, con un dato piuttosto significativo che suggerisce come Samsung voglia puntare forte sulla qualità dell’immagine per distinguersi dalla concorrenza.
L’azienda promette colori vividi e fedeli alla realtà. Una caratteristica che non sorprende gli osservatori del mercato, vista e considerata l’esperienza di Samsung nella produzione di schermi di alta qualità per smartphone e televisori. La tecnologia micro-OLED dovrebbe dunque garantire neri profondi, contrasti elevati e una riproduzione cromatica accurata, elementi fondamentali per un’esperienza immersiva e piacevole.
Potenza di calcolo e prestazioni tecniche
A gestire tutte le operazioni del Galaxy XR ci pensa il processore Qualcomm Snapdragon XR2+ Gen 2, un chip sviluppato specificamente per applicazioni di realtà estesa. Samsung ha collaborato strettamente sia con Qualcomm che con Google per ottimizzare le prestazioni del processore in combinazione con il software Android XR, dando vita a un chip che è capace di gestire una risoluzione fino a 4.3K per occhio e offrire frequenze massime della GPU superiori del 15% e della CPU del 20% rispetto alle generazioni precedenti.
Le capacità computazionali sono più che sufficienti per gestire l’audio spaziale, il riconoscimento dei gesti, le funzionalità di intelligenza artificiale e tutti i sistemi di tracciamento necessari per un funzionamento fluido e reattivo del visore.
Sistema di tracciamento avanzato
Il Galaxy XR utilizza un sistema di controllo multimodale che combina il riconoscimento delle mani, degli occhi e della voce. Sul frontale del dispositivo sono presenti ben sei telecamere, ciascuna con una funzione specifica. Quattro sensori posizionati agli angoli del visore, insieme a due sensori rotondi nella parte inferiore vicino al ritaglio per il naso, si occupano del tracciamento delle mani, rilevando con precisione i gesti dell’utente nello spazio tridimensionale.
Un sensore di profondità, collocato centralmente nella parte superiore del frontale, aiuta invece il visore a comprendere meglio l’ambiente circostante, riconoscendo pareti, pavimenti, soffitti e altri elementi della scena: una mappatura spaziale fondamentale per garantire un’interazione sicura e realistica con il mondo virtuale.
Il tracciamento oculare è affidato invece a quattro telecamere dedicate che utilizzano LED a infrarossi e algoritmi di intelligenza artificiale: i sensori sono in grado di rilevare con estrema precisione i movimenti degli occhi, inclusa la posizione esatta delle pupille in ogni momento, permettendo così un controllo intuitivo dell’interfaccia semplicemente con lo sguardo.
Infine, per quanto riguarda il riconoscimento vocale, evidenziamo come i microfoni integrati nel Galaxy XR siano in grado di catturare il suono proveniente da tutte le direzioni e sono abbastanza intelligenti da separare i diversi pattern vocali, distinguendo ciò che dice l’utente da eventuali voci di altre persone nell’ambiente.
Interfaccia e software
Passando poi ai temi dell’interfaccia e del software, il Galaxy XR utilizza One UI XR, l’interfaccia personalizzata da Samsung basata su Android XR di Google. Dal launcher delle applicazioni emergono dunque icone familiari agli utenti dell’ecosistema Samsung e Google: Camera, Gallery, Internet di Samsung, oltre a Chrome, Maps, YouTube, Photos e Play Store di Google.
Il menu superiore dell’interfaccia offre accesso rapido a diverse funzioni: oltre all’icona home, sono presenti collegamenti a Google e all’assistente Gemini, insieme ad altre opzioni per la configurazione del visore.
Controller e comandi fisici
Sebbene il Galaxy XR punti molto sui controlli gestuali e vocali, Samsung ha previsto anche controller fisici tradizionali. I due controller inclusi nella confezione supportano 6 DoF e sono dotati di stick analogici per un controllo ancora più preciso. Incorporano inoltre un feedback aptico che contribuisce ad aumentare il senso di immersione durante l’utilizzo.
Sul visore stesso sono presenti alcuni pulsanti fisici. Sulla parte superiore si trovano infatti un pulsante del volume e un Top button che attiva il launcher se premuto brevemente, o l’assistente Google Gemini se premuto a lungo. Sulla parte destra del dispositivo è presente un touchpad: un doppio tocco permette di alternare tra la modalità VR completa e la modalità pass-through, mentre una pressione prolungata ricentra il contenuto visualizzato.
Il lato sinistro ospita infine un connettore di alimentazione che può essere collegato a un pacco batterie esterno, soluzione che potrebbe estendere l’autonomia del dispositivo durante sessioni d’uso prolungate.
Audio spaziale e ventilazione
Samsung dichiara poi di aver integrato nel Galaxy XR un sistema audio spaziale sofisticato. Ciascun lato del visore è infatti equipaggiato con un altoparlante a due vie che include sia un woofer che un tweeter, per una configurazione che dovrebbe garantire una qualità sonora superiore rispetto ai sistemi più semplici, con una migliore riproduzione sia delle frequenze basse che di quelle alte.
Nella parte inferiore del dispositivo sono invece presenti bocchette di ventilazione progettate per dissipare il calore generato durante l’utilizzo, insieme ad alcuni sensori e microfoni.
Autonomia e utilizzo pratico
Per quanto poi riguarda l’autonomia, Samsung dichiara che il Galaxy XR può offrire fino a due ore e mezza di riproduzione video e circa due ore di utilizzo generale. Si tratta di valori in linea con quelli della concorrenza, come l’Apple Vision Pro che promette durate simili. Il Meta Quest 3, invece, dichiara un’autonomia di due o tre ore per un utilizzo tipico, grazie alla sua batteria da 4.985 mAh.
I dati suggeriscono insomma che l’autonomia rimane ancora uno dei problemi principali per i visori di realtà virtuale di fascia alta. L’alta risoluzione degli schermi e la potenza di calcolo richiesta per elaborare in tempo reale ambienti virtuali complessi hanno infatti un impatto significativo sul consumo energetico, riducendo i tempi di libero utilizzo.
Come se la cava contro la concorrenza
Come anticipato, il mercato dei visori di realtà virtuale premium vede attualmente due attori principali: Apple con il Vision Pro e Meta con il Quest 3. Samsung vuole inserirsi in questo scenario con un prodotto che cerca di trovare il giusto equilibrio tra innovazione tecnologica e praticità d’uso. Ma ci riuscirà?
Le differenze con i concorrenti non mancano. L’Apple Vision Pro punta ad esempio su un ecosistema chiuso e altamente integrato, con il chip M2 a gestire le operazioni e visionOS come sistema operativo proprietario. Il dispositivo di Cupertino offre 23 milioni di pixel totali e un refresh rate fino a 100Hz, ma con un peso maggiore e un prezzo decisamente elevato.
Il Meta Quest 3, dal canto suo, è l’opzione più accessibile e versatile, con un peso contenuto di circa 515 grammi, il chip Snapdragon XR2 Gen 2 e la possibilità di utilizzare controller Touch Plus inclusi nella confezione.
Il Galaxy XR di Samsung si posiziona idealmente nel mezzo, combinando l’hardware di Qualcomm con il software di Google e cercando di offrire il meglio dei due concorrenti. Con i suoi 29 milioni di pixel supera sia Apple che Meta sul piano della risoluzione, mentre il peso di 545 grammi rappresenta un buon compromesso tra i 515 grammi del Quest 3 e i 600-650 grammi del Vision Pro.
Disponibilità e prezzo
Secondo le indiscrezioni provenienti dalla Corea del Sud, il lancio del Galaxy XR potrebbe essere imminente. Si parla dell’apertura delle pre-registrazioni per il 15 ottobre, con un evento di presentazione ufficiale previsto per il 21 o 22 ottobre. Samsung dovrebbe confermare le date ufficiali a breve.
Per quanto riguarda il prezzo, i rumor suggeriscono una cifra di partenza di almeno 1.800 dollari (al cambio attuale, circa 1.550 euro). Si tratta di un importo notevole, che colloca il dispositivo nella fascia alta del mercato, ma comunque inferiore a quanto richiesto per l’Apple Vision Pro base.
In ogni caso, l’arrivo del Galaxy XR è un momento importante per il mercato della realtà virtuale. Con tre grandi operatori tecnologici che competono in questo segmento, gli utenti potranno beneficiare di una maggiore scelta e, probabilmente, di un’accelerazione nello sviluppo di nuove applicazioni e contenuti per queste piattaforme.
Caratteristica | Samsung Galaxy XR |
Display | 4K micro-OLED, 29 milioni di pixel, 4.032 PPI |
Processore | Qualcomm Snapdragon XR2+ Gen 2 |
Software | Samsung One UI XR |
Audio | Audio spaziale, altoparlanti a 2 vie |
Sensori | Tracciamento mani, occhi e voce |
Controller | Due controller Galaxy XR, 6 DoF, stick analogici, feedback aptico |
Autonomia | 2 ore di utilizzo generale, 2,5 ore di riproduzione video |
Peso | 545 grammi |
Pulsanti | Pulsante volume, Top button |
Altro | 6 telecamere frontali, LED luminoso, connettore alimentazione, bocchette ventilazione, scudi luminosi |