L’intelligenza artificiale continua a rinnovare e migliorare le app dell’ecosistema di Google. Ne è un esempio Google Meet che, dopo avere introdotto la possibilità di generare sfondi personalizzati e prendere appunti, ora integra Gemini direttamente all’interno delle riunioni. Dopo l’anteprima di aprile, la funzione è in fase di rilascio per alcuni utenti Google Workspace, con l’obiettivo di rendere le videoconferenze più efficaci, inclusive e personalizzate.

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Cosa può fare l’assistente AI in Google Meet

Il ruolo dell’assistente AI è quello di agire come un vero e proprio consulente personale durante le riunioni. L’assistente è in grado di offrire supporto in tempo reale sulla base di ciò che viene detto o condiviso, sfruttando anche le risorse presenti nell’ecosistema Workspace.

Tra le funzioni più utili dell’assistente c’è la possibilità di riassumere le conversazioni in corso e fornire un riepilogo puntuale di quanto detto. Una soluzione utile anche per chi si collega in ritardo così da poter facilmente recuperare ciò che ha perso, a patto che l’opzione “Take Notes for Me” fosse stata attivata all’inizio del meeting. L’IA può inoltre identificare in automatico decisioni, punti chiave e attività da svolgere, contribuendo così a migliorare i risultati della riunione e a semplificare i passaggi successivi.

Per offrire risposte contestuali e pertinenti, Gemini attinge a diverse fonti, dalle didascalie generate durante l’incontro fino ai documenti condivisi come i file di Google Documenti, i fogli di lavoro, le presentazioni e le email su Gmail. L’intelligenza artificiale può anche integrare dati provenienti dal web tramite la ricerca di Google, a patto che l’utente abbia l’autorizzazione a consultare tali contenuti. Google spiega che ogni interazione con Gemini è completamente privata e che nessuna risposta viene condivisa con gli altri partecipanti e nessun dato della riunione viene memorizzato o archiviato dopo la chiusura della riunione.

Un altro aspetto su cui Google ha voluto insistere è quello della trasparenza. Tutti i partecipanti sono informati della presenza dell’assistente attraverso un banner che compare quando si accede alla riunione, mentre chi accede via telefono ascolta un messaggio vocale che segnala la presenza di Gemini. Chi organizza la riunione, gli host, può decidere di disattivare la funzione prima dell’inizio oppure direttamente durante la call, accedendo ai controlli dedicati. Ovviamente chi ha disattivato le funzioni intelligenti nei propri account Google non potrà utilizzare l’assistente.

Per il momento l’assistente è disponibile soltanto nella versione desktop di Google Meet e solo per le riunioni in lingua inglese, anche se il supporto ad altre lingue è previsto nei prossimi mesi. La distribuzione della nuova funzione è già iniziata per i piani Enterprise Plus, Enterprise Standard, Business Plus e Business Standard, con un rollout graduale che si concluderà entro metà ottobre per i domini a rilascio programmato. In una seconda fase, prevista per l’inizio del 2026, la funzione sarà estesa anche agli utenti con piano Business Starter così da raccogliere feedback e ottimizzare il servizio prima del rilascio su scala più ampia.