Microsoft sta testando una funzionalità che potrebbe cambiare in modo più agevole il modo di lavorare tra PC e smartphone, integrando i due dispositivi attraverso Phone Link. La notizia non è una sorpresa (ci siamo recentemente occupati in diverse occasioni della volontà di Microsoft di integrare Windows con Android), ma è sicuramente un’evoluzione interessante, considerato che Microsoft è stata storicamente in competizione con Google nel settore mobile.
La possibilità di sviluppare una soluzione che promette di semplificare drasticamente la vita quotidiana di milioni di utenti, ovvero la sincronizzazione automatica degli appunti tra Windows 11 e dispositivi Android, è a suo modo un passo avanti di grande rilievo, e una bella comodità per chi si trova spesso a dover passare da un device all’altro.
Chiunque abbia mai dovuto trasferire un link, una password complessa o un lungo testo dal proprio PC allo smartphone conosce d’altronde molto bene il fastidio di dover ricorrere a e-mail, messaggi o app di terze parti per rendere realizzabile questo spostamento. Le cose, però, sembrano essere destinate a cambiare molto presto.
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Cosa ha in mente Microsoft: si parte da Gboard
Microsoft ha trovato una risposta pratica al diffuso problema di cui sopra attraverso il suo sistema Phone Link, già noto per le capacità di collegamento tra dispositivi Windows e Android. La nuova funzionalità, attualmente in fase di test nelle build di sviluppo di Windows 11, introduce un’opzione chiamata “Accedi agli appunti del PC” che, una volta attivata, crea un ponte invisibile tra la clipboard del computer e quella dello smartphone. Il meccanismo è semplice: basta copiare un contenuto su Windows e questo appare istantaneamente negli appunti del dispositivo Android collegato.
Effettivamente, il sistema apporta un interessante valore aggiunto agli utenti Windows / Android. Ma non è finita qui. Una delle scoperte più interessanti emersa dai test è infatti la compatibilità nativa con Gboard, la tastiera predefinita di Google sui dispositivi Android. Un dettaglio non certo da sottovalutare, perché significa che Microsoft ha progettato la funzionalità per integrarsi perfettamente con il mondo Google, al di là dei rigidi confini delle proprie applicazioni.
Durante le prove condotte da alcuni esperti del settore, la sincronizzazione si è rivelata praticamente istantanea: il contenuto copiato su Windows appare immediatamente nella tastiera Android, pronto per essere incollato in qualsiasi applicazione. La compatibilità è inoltre estesa anche ad altre tastiere come Samsung Keyboard, dimostrando un approccio inclusivo da parte di Microsoft.
C’è però un paradosso, quasi ironico. SwiftKey, la tastiera di proprietà Microsoft acquisita nel 2016 per 250 milioni di dollari, sembra essere quella che sta dando più problemi nell’uso di questa nuova funzionalità. Diversi test hanno infatti evidenziato difficoltà di sincronizzazione e malfunzionamenti quando si cerca di utilizzare la tastiera Microsoft, per quella che agli occhi di molti osservatori del settore è sembrata essere quasi una contraddizione.
Cosa accadrà ora, tra limitazioni e buone speranze
Rileviamo come la funzionalità abbia attualmente una limitazione significativa: la sincronizzazione funziona solo in una direzione, dal PC verso lo smartphone. Il contenuto copiato sul telefono non viene dunque automaticamente trasferito al computer, per una mancanza che però riteniamo che Microsoft possa colmare nelle versioni future.
Nonostante questa limitazione, le applicazioni pratiche della novità sono davvero numerose. Si può ad esempio pensare alla possibilità di copiare una password complessa generata dal gestore di password del PC e ritrovarla immediatamente disponibile sul telefono per accedere a un’app, o di trasferire istantaneamente un indirizzo web per continuare la navigazione su mobile.
In ogni caso, una chiara presa di posizione da parte di Microsoft, peraltro in un momento in cui la sincronizzazione tra dispositivi è diventata una priorità per tutti i principali attori tecnologici. Apple ha dominato questo settore per anni con il suo approccio chiuso, mentre Google ha cercato di replicare l’esperienza su Android e Chrome OS. Microsoft non vuole dunque essere da meno, dimostrando di voler competere anche nel segmento dell’integrazione cross-platform.
Ricordiamo che la funzionalità è attualmente disponibile solo nelle build di sviluppo di Windows 11, senza una data precisa per il rilascio pubblico. Voci non confermate sostengono però che potrebbe arrivare nella versione stabile entro i primi mesi del 2026, dopo ulteriori test e perfezionamenti.