Samsung continua a distinguersi nel panorama Android grazie alla sua suite Good Lock, una raccolta di strumenti avanzati per la personalizzazione che arricchiscono l’esperienza utente offerta da One UI. Oltre alle novità più recenti (come la nuova opzione per i selfie per i Galaxy Z Flip), è interessante conoscere alcune delle funzionalità più apprezzate di Good Lock. Tra queste c’è indubbiamente Display Assistant, l’applicazione che, tra le altre, permette di impostare un tempo di spegnimento dello schermo diverso per ogni singola app. Una funzione tanto semplice quanto utile che risponde a un’esigenza concreta e diffusa.

Considerando che Good Lock è da qualche mese disponibile anche su Google Play Store e che nessun altro produttore Android, nemmeno tra quelli che offrono interfacce molto personalizzabili, propone un’impostazione simile in modo altrettanto integrato e intuitivo, è facile capire perché questa funzionalità stia suscitando così tanto interesse.

Cos’è e come funziona Display Assistant

Il timeout dello schermo

Samsung Good Lock è una raccolta di moduli avanzati pensata per offrire agli utenti un controllo più profondo e personalizzato sul proprio smartphone Galaxy. Questa suite consente di intervenire su numerosi aspetti dell’interfaccia e del funzionamento del dispositivo, dalla gestione delle notifiche all’aspetto grafico, fino alle impostazioni di sistema più dettagliate. A differenza delle opzioni predefinite di Android, Good Lock si rivolge a chi desidera un’esperienza davvero su misura, mettendo a disposizione strumenti potenti che trasformano il telefono in un ambiente davvero cucito sulle proprie esigenze. Tra queste c’è proprio Display Assistant.

A differenza delle impostazioni generiche presenti in tutti gli smartphone, che consentono di definire un solo intervallo di inattività prima dello spegnimento del display, Display Assistant permette di personalizzare questo parametro per ogni applicazione. In pratica, si può decidere che la schermata resti attiva più a lungo mentre, per esempio, si legge un ebook, evitando così che la sessione venga interrotta dal blocco automatico. È una soluzione che risolve problemi frequenti, soprattutto quando si usano app che non prevedono un’interazione costante con lo schermo.

Il nuovo strumento di Samsung è particolarmente utile anche nel contesto del gaming o del montaggio video su dispositivi mobili. Applicazioni che richiedono processi lunghi, come l’encoding o il caricamento di contenuti, possono beneficiare di un timeout esteso, evitando interruzioni indesiderate. Chi utilizza emulatori o strumenti di gioco sa bene quanto possa essere fastidioso dover riattivare lo schermo per non perdere i progressi o per mantenere attive operazioni di download.

Display Assistant introduce anche un pratico interruttore rapido che permette di mantenere lo schermo acceso per trenta minuti. Una soluzione pensata per quelle situazioni in cui non si è impostato un timeout personalizzato, ma si ha comunque la necessità di tenere il dispositivo attivo più a lungo, per esempio durante una riunione o una presentazione.

Refresh rate e luminosità

Un altro aspetto interessante di Display Assistant è la possibilità di controllare il refresh rate per specifiche app. I dispositivi moderni gestiscono in modo dinamico la frequenza di aggiornamento dello schermo per bilanciare prestazioni e consumo energetico. Con questa funzione si ha la possibilità di forzare un determinato valore (per esempio il classico 60 Hz) su applicazioni dove una frequenza elevata non è indispensabile. In questo modo si ottiene un miglioramento nella durata della batteria senza compromettere l’esperienza utente nelle app che richiedono maggiore fluidità, come i browser o i videogiochi.

Non mancano infine strumenti dedicati alla gestione della luminosità adattiva con Display Assistant che consente di modificare la velocità con cui lo schermo si adatta ai cambiamenti di luce ambientale, fino a un massimo di quattro volte più rapido rispetto alla regolazione predefinita. Inoltre, offre un metodo semplificato per azzerare i dati relativi alle abitudini di luminosità raccolti dal sistema, evitando i passaggi complessi normalmente richiesti dalle impostazioni di sistema.