Nel settore della domotica Philips Hue è un sistema di illuminazione intelligente molto conosciuto, che ha contribuito a innovare l’efficienza e la comodità con cui si gestiscono le luci domestiche. Negli ultimi anni, l’azienda ha ampliato notevolmente la sua offerta, superando la sola offerta delle lampadine smart per offrire un ecosistema più completo di dispositivi per la casa connessa.
Il cambiamento all’app
Anche in coerenza con quanto sopra, con l’ultimo aggiornamento alla versione 5.48.0, l’app Philips Hue ha introdotto un cambiamento visivo non certo da poco: una nuova icona che riflette una strategia di branding della società, con il marchio Philips che viene progressivamente messo in secondo piano, mentre il brand Hue assume sempre più protagonismo.
Non si tratta di un caso isolato all’interno di Philips, ma parte di una tendenza più ampia che l’azienda sta portando avanti da tempo. L’obiettivo sembra essere quello di rafforzare l’identità autonoma di Hue, rendendola riconoscibile indipendentemente dal nome Philips.
I miglioramenti nella funzionalità
Tuttavia, sarebbe errato pensare che l’aggiornamento sia limitato al solo restyling dell’icona. Gli sviluppatori di Philips hanno infatti colto l’occasione per introdurre una novità interessante dal punto di vista pratico: l’app ora è in grado di suggerire automaticamente diversi scenari luminosi in base al tipo di stanza o zona della casa.
La funzione è un passo in avanti interessante nell’esperienza utente, poiché rende il sistema Philips Hue ancora più intuitivo e personalizzabile: invece di dover cercare manualmente tra decine di opzioni diverse, gli utenti riceveranno suggerimenti mirati che tengono conto delle caratteristiche specifiche di ogni ambiente domestico.
Un’offerta sempre più varia e autonoma
Il cambiamento nel branding riflette anche l’evoluzione del prodotto stesso: come abbiamo già anticipato, infatti, il ventaglio di offerte nate con un semplice sistema di lampadine colorate si è evoluto in una piattaforma completa per l’illuminazione smart che include interruttori, sensori, strip LED, lampade da tavolo e molto altro.
Ecco, dunque, che portare l’identità visiva a focalizzarsi più su “Hue” piuttosto che su “Philips”, sottolinea bene questa fase evolutiva del brand, che sembra essere intenzionato a far camminare con le proprie gambe il brand nel pur ricco e competitivo mercato della smart home.
La strategia di progressivo distacco dal marchio madre non è peraltro una novità assoluta nel mondo della tecnologia, anzi. Molte aziende sviluppano sotto-brand che, una volta consolidatisi, acquisiscono una propria identità di mercato. E nel caso di Hue, il processo sembra essere ben avviato, con un pubblico che ormai identifica immediatamente il prodotto anche senza il riferimento esplicito a Philips.