A otto anni dall’introduzione, Samsung DeX, funzionalità di Samsung che ha debuttato con i Samsung Galaxy S8 e Galaxy S8+ nel 2017 e che è ormai divenuta storica, ha ricevuto una profonda rivisitazione con la One UI 8.

Il colosso sudcoreano ha infatti fatto fuori la propria creatura, sostituendola con una nuova versione basata sulla modalità Desktop “nativa” di Android che Google ha messo a disposizione degli utenti Pixel in beta con la beta 2 di Android 16 QPR1. Scopriamo i motivi dietro questa “rivoluzione” e cosa cambia (per il momento in peggio) per gli utenti finali.

Segui Samsung Italia su Telegram, ricevi news e offerte per primo

Offerte Bomba!

Solo errori di prezzo o sconti incredibili ma verificati!

Samsung DeX, dalla nascita alla ri-nascita

Quando si parla di modalità desktop nel panorama Android, i pensieri convergono verso una sola funzionalità, ovvero Samsung DeX. Samsung è infatti stata la prima realtà a dotare i propri smartphone di punta di una vera e propria modalità destkop che permettesse di sfruttare gli smartphone come dei veri e propri PC portatili se attaccati a un display esterno e affiancati da accessori quali mouse e tastiera.

Nel 2017, anno dell’introduzione della funzionalità con i Galaxy S8, Android non offriva ancora nulla di neanche lontanamente paragonabile. La prima, rudimentale, presenza di una modalità Desktop sul sistema operativo del robottino verde è arrivata oltre due anni dopo.

Per implentare Samsung DeX, il colosso sudcoreano ha dovuto apportare significative modifiche interne ai componenti principali di Android: mancava un sistema di uso tramite finestre, un launcher dedicato alla modalità desktop, un modo per avere una visualizzazione appagante su un display esterno.

Dopo la prima implementazione, Samsung ha continuato a sviluppare anno dopo anno la sua modalità desktop, preoccupandosi di sistemare ciò che c’era da modificare in base alle modifiche che Google andava apportando ad Android, versione dopo versione.

A prescindere da tutti gli sforzi messi in piedi dal team di sviluppo, Samsung DeX non è mai realmente riuscito a fare in modo che i dispositivi mobile potessero competere con un PC tradizionale.

L’entrata in gioco di Google

Arriviamo al 2025, periodo storico in cui Google è fortemente concentrata (in mezzo alle varie cose a tema IA) sull’obiettivo di unificare Chrome OS e Android. Per fare ciò, il colosso di Mountain View ha dovuto prendere sul serio l’idea di rendere “decente” la modalità desktop “nativa” di Android, rimasta fin troppo rudimentale per troppi anni.

Tra 2024 e 2025, sono spesso emersi sviluppi legati alla modalità desktop di Android e il tutto si è concretizzato con il lancio della Beta 2 di Android 16 QPR1, la prima build in assoluto che ha messo a disposizione degli utenti Pixel (registrati al programma Android Beta) la vera modalità desktop “nativa” di Android.

La nuova modalità desktop include il supporto alla visualizzazione in finestre e svariate ottimizzazioni per consentire agli utenti la fruizione di un’esperienza desktop funzionale, concreta ma ancora un po’ povera di funzionalità (molte sono ancora in fase di sviluppo). Essa è, di base, costruita sulle fondamenta stesse di Samsung DeX, dato che i due colossi hanno collaborato anche su questo fronte (oltre che, ad esempio, su Wear OS).

Con la One UI 8, addio al DeX come lo abbiamo conosciuto finora

Mettendo insieme la disponibilità di una modalità desktop nativa in Android e il fatto che Samsung DeX per come lo abbiamo conosciuto finora esisteva solo perché “necessario” dato che Android non offriva nulla di lontanamente simile, era solo questione di tempo affinché il colosso sudcoreano decidesse di abbandonare un progetto esoso in termini di risorse per sfruttare qualcosa di già “bello e pronto”.

Samsung sta facendo all-in sul fatto che Google possa far compiere decisi passi in avanti, e nel breve periodo, alla modalità desktop di Android che, a partire dalla One UI 8 (su base Android 16) costituisce a tutti gli effetti la base di Samsung DeX.

Questa transizione potrebbe infastidire alcuni utenti, considerando che molte funzionalità presenti in passato non sono disponibili. Nello specifico, mancano queste funzionalità (via Android Authority):

  • Rimossa l’opzione di avvio automatico quando colleghiamo un cavo HDMI
  • Rimosse le impostazioni per Barra delle applicazioniTastieraInput audio predefinitoBadge icone app.
  • Rimossa l’opzione per scegliere se abilitare la continuità di spostamento del mouse tra schermo dello smartphone e schermo del display esterno.
  • Rimossi i pulsanti Blocca DeX Esci da DeX dall’app drawer.
  • Rimosse tutte le opzioni collegate a Samsung DeX dal modulo MultiStar di Good Lock.
  • Altri cambiamenti nell’esperienza d’uso come
    • Non è più possibile agganciare finestre in alto;
    • Non è possibile fare clic con il tasto destro del mouse per accedere alle impostazioni della barra delle applicazioni;
    • Non è possibile fare clic con il tasto destro del mouse sul desktop per modificare la disposizione delle app, ripulire il desktop o accedere alle impostazioni di zoom dello schermo;
    • Non è possibile fare in modo che barra di intestazione e barra delle app vengano nascoste durante la visualizzazione a schermo intero di un video.

Insomma. La lista delle “mancanze” in questa nuova veste di Samsung DeX è abbastanza corposa. La speranza è che Samsung e Google collaborino a stretto contatto per fare in modo che la modalità desktop di Android migliori sensibilmente nei prossimi mesi: ne guadagnerebbero gli utenti Samsung ma, più in generale, ci guadagnerebbero tutti gli altri utenti del robottino verde.