Stesso chip Tensor G5, stesso modem Exynos 5400, stesso numero (e tipo) di fotocamere: eccezion fatta per la dimensione del display nel modello Pro XL, i Google Pixel 10 di quest’anno, saranno più simili che mai tra loro. Ciò è vero in parte dato che, secondo nuove indiscrezioni, Google starebbe differenziando il modello “base” dai modelli Pro con alcune rinunce lato hardware e lato software.
Nel frattempo, un nuovo report suggerisce che il SoC Tensor G6 possa essere più all’avanguardia di quanto si pensasse, permettendo al colosso di Mountain View di mettersi al passo con la concorrenza.
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Motorola edge 60, 8/256 GB
50+50+10MP, 6.67'' pOLED 120Hz, Batteria 5200mAh, ricarica 68W, Android 15
Google Pixel 10 guadagna da una parte ma perde dall’altra
Mancano un paio di mesi all’evento Made by Google ’25 con cui Big G presenterà ufficialmente Google Pixel 10, Pixel 10 Pro, Pixel 10 Pro XL e Pixel 10 Pro Fold, smartphone che non stravolgeranno il design dei predecessori ma che proporranno alcuni cambiamenti estetici, più o meno visibili, e alcuni miglioramenti sotto al cofano.
Gran parte della buona riuscita (o meno) di questi smartphone sarà da attribuire al SoC Tensor G5, il primo messo a punto da Google sfruttando le fonderie di TSMC in luogo di quelle Samsung.
Tralasciando il modello pieghevole che, per forza di cose sarà un po’ diverso dagli altri tre, il fatto che Google stia aggiungendo un teleobiettivo anche al modello base ci ha fatto pensare che le differenze tra modello base e modello Pro fossero fin troppo sottili per giustificare un’eventuale differenza di prezzo.
Ecco che una nuova “esclusiva” del solito portale Android Headlines mette a nudo le differenze che ci saranno tra modello base e modello Pro, alcune delle quali risultano quasi inspiegabili considerando cosa offre Google Pixel 9.
Google Pixel 10 guadagna il teleobiettivo ma niente camera di vapore
Qualche mese fa avevamo discusso del fatto che il comparto fotografico dei Pixel 10 sarebbe stato molto simile a quello dei modelli precedenti: stessi sensori sui modelli Pro, piccole differenze e aggiunta di un teleobiettivo su Google Pixel 10 “base”.
Per non pestare troppo i piedi ai modelli Pro, Google ha scelto di differenziare il modello “base” rinunciando alla camera di vapore: il tutto sperando che Tensor G5 sia efficiente al punto da evitare che questa mancanza si riveli fondamentale (dato che le temperature sono storicamente state nemiche della gamma Pixel di nuovo corso).
Mancheranno anche Wi-Fi 7 e funzione Ultra Res Zoom
Il portale Android Headlines suggerisce poi altre due grosse rinunce del modello base rispetto al modello Pro, con la prima che è addirittura inspiegabile se consideriamo che è presente sul predecessore Pixel 9, ovvero il supporto al Wi-Fi 7.
Pare proprio che Google Pixel 10 non supporterà il Wi-Fi 7 ma si fermerà al Wi-Fi 6e, un po’ come il Pixel 9a, e tutto ciò è ancor più inspiegabile considerando che lo smartphone potrà contare sul medesimo modem dei fratelli maggiori.
La seconda ulteriore rinuncia rispetto ai fratelli maggiori è legata al comparto fotografico, nonostante la presenza del teleobiettivo: al Pixel 10 “base” mancheranno la funzionalità Ultra Res Zoom (evoluzione della Super Res Zoom) e la nuova funzione ibrida di stabilizzazione nella registrazione video.
Dal punto di vista estetico, alla pari di quanto proposto sulla gamma Pixel 9, il modello base sarà l’unico a proporre frame laterale opaco e retro lucido; i modelli Pro avranno le finiture opposte (laterale lucido e retro opaco). Sono già emersi i dettagli sulle colorazioni.
Tensor G6 sarà un SoC all’avanguardia, secondo un nuovo report
A differenza di quanto suggerito dai primi report trapelati lo scorso autunno, pare che il Tensor G6, SoC che troveremo a bordo dei Google Pixel 11 del 2026, non sarà realizzato con processo produttivo a 3 nm.
Un nuovo report proveniente dalla Cina, infatti, suggerisce che Google si metterà al passo con la concorrenza e addirittura la anticiperà, adottando il processo produttivo a 2 nm di TSMC per il prossimo SoC che potrebbe risultare ancor più efficiente (e potente) rispetto al Tensor G5 che segnerà il “debutto” dei SoC Google realizzati da TSMC.
Con questa mossa, il colosso di Mountain View dovrebbe anticipare Qualcomm di qualche mese (dato che solo la terza generazione dello Snapdragon 8 Elite dovrebbe sfruttare il processo produttivo a 3 nm) e pareggiare Samsung che, con l’Exynos 2600 che troveremo sui Galaxy S26 e Galaxy S26 Plus (almeno sulle unità destinate ad alcuni mercati), starebbe sfruttando un processo produttivo a 2 nm presso le proprie fonderie.