A grande richiesta, e dopo una lunga attesa, il tema chiaro si appresta a tornare in Android Auto: in sviluppo da qualche anno, il “rinnovato” tema sembra essere ormai dietro l’angolo con la casa di Mountain View che lo ha anche mostrato a breve distanza dal Google I/O 2025. Google aveva anche menzionato il tema chiaro in occasione dell’evento, pur senza fornire dettagli su una possibile finestra di rilascio.
Dapprima la veste grafica light si era mostrata in alcune immagini trapelate, parte di un’analisi di un APK dell’app, mentre in seguito, circa un mese fa è stata la stessa Google a mostrarlo, seppur in sordina, come parte di una documentazione per sviluppatori pubblicata dal colosso e condivisa da numerose testate.
Non è l’unica modifica grafica in arrivo sul sistema di infotainment di Big G il quale starebbe testando una nuova disposizione dei tasti multimediali, più dinamica e indubbiamente anticonvenzionale.
Google, dunque, sta lavorando attivamente al ritorno del tema chiaro di Android Auto dal 2023, ma finalmente dovremmo essere vicini al rilascio per gli utenti grazie all’ennesima testimonianza che, anche questa volta, ci arriva da un APK Teardown dei colleghi di AndroidAuthority i quali hanno scovato nuove opzioni per cambiare il tema dell’intero sistema, segno di uno sviluppo ormai in fase avanzata e di un rilascio sempre più vicino.
Il tema chiaro di Android Auto è ormai dietro l’angolo, eccolo in bella mostra
Quella che finora è stata poco più di un’indiscrezione nei teardown delle versioni precedenti si concretizza ora in un’opzione tangibile all’interno delle impostazioni. I colleghi del portale statunitense hanno scavato nella versione 14.7.152544 dell’app, disponibile per i beta tester, individuando nuove impostazioni dedicate proprio alla gestione del tema visivo.
Non si tratta più, infatti, della sola possibilità di cambiare il tema di Google Maps in modalità chiara o scura; con l’ultima build, Android Auto si arricchisce di una selezione completa che include le varie modalità visive tra cui quella Automatica che, inoltre, è in grado di sincronizzare l’aspetto dell’interfaccia con quello dello smartphone collegato.








Fino ad oggi, le impostazioni del tema su Android Auto erano limitate e frammentarie. L’unico ambito dove l’utente poteva scegliere tra modalità scura o chiara era Google Maps, ma il resto dell’interfaccia restava legato a una predominanza di tonalità scure.
Questo approccio, inizialmente pensato per migliorare la visibilità notturna e ridurre l’abbagliamento, si è, col tempo, dimostrato poco versatile in condizioni diurne. Nella nuova versione, invece, le impostazioni grafiche appaiono unificate.
Attraverso il menu dedicato, visibile anche dallo smartphone, gli utenti potranno decidere l’aspetto complessivo dell’interfaccia: le nuove opzioni, come potete notare dalle schermate, ora appaiono direttamente nel menu delle impostazioni sia di Android Auto sul veicolo che nelle impostazioni dell’app per telefono.


Sull’app per smartphone, la nuova opzione ha di fatto sostituito quella dedicata a Google Maps sia nel titolo, che ora recita semplicemente “Aspetto”, che nella posizione; da qui sarà possibile selezionare tra le tre modalità tematiche dell’interfaccia (Chiara, Scura, Automatica) consentendo così una personalizzazione concreta della UI; una possibilità che gli utenti richiedevano a gran voce fin dalla sua iniziale scomparsa.
Questa mossa si inserisce anche nella strategia di Google di rendere Android Auto sempre più flessibile e adattabile alle esigenze degli utenti.
Dalla possibilità di personalizzare le icone sullo schermo, fino all’integrazione con Gemini e comandi contestuali, il sistema sta lentamente ma costantemente evolvendo da semplice estensione dello smartphone a vero e proprio sistema operativo per l’automobile.
Non è ancora chiaro se l’introduzione del tema chiaro avverrà con un aggiornamento per tutti o tramite un rilascio graduale, come spesso accade con le novità di Google.
Ccon la comparsa delle nuove opzioni nel menu delle impostazioni e con la possibilità, seppur tramite alcune scorciatoie, di abilitarle già nella beta, è lecito supporre che il rollout della funzione sia ormai imminente e che Google stia ultimando di apporre i ritocchi finali sull’aggiornamento.