Negli ultimi anni sono parecchi i produttori di smartphone Android che hanno introdotto una funzione di espansione virtuale della RAM. Samsung ha lanciato ormai da un po’ la funzione RAM Plus, che è spesso stata oggetto di critiche da parte degli utenti. Alcuni ritengono infatti che la funzione vada a sacrificare parte della memoria interna, ma in realtà non è così che funziona RAM Plus di Samsung (così come altre funzioni simili, a quanto pare). Approfondiamo la questione.

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RAM Plus di Samsung non usa la memoria interna: cos’è e come funziona la zRam

Contrariamente a quanto si possa pensare, RAM Plus di Samsung non va a prendere in prestito una parte della memoria interna dello smartphone (o del tablet) per aggiungere più RAM. Un po’ tutti pensavano funzionasse così, e la stessa Samsung non ha fatto molto per chiarire la questione, anzi: proprio per questo, con l’aiuto di un interessante post su Reddit, vediamo di chiarire come funziona RAM Plus più nel dettaglio.

RAM Plus è disponibile all’interno della sezione “Impostazioni > Assistenza dispositivo > Memoria > RAM Plus” e permette di scegliere tra vari valori (2, 4, 6 o 8 GB, dipendentemente dal modello). Qui Samsung sostiene quanto segue:

RAM Plus utilizza lo spazio di archiviazione dello smartphone per fornire memoria virtuale. Scegliete più memoria virtuale per consentire a più applicazioni di rimanere aperte in background. Scegliete meno memoria virtuale per tenere libero più spazio di archiviazione“.

come funziona RAM Plus di Samsung

A quanto pare, è Samsung stessa a contribuire a creare “confusione” negli utenti, visto che questa descrizione è… sbagliata. In realtà, RAM Plus si basa su una tecnologia denominata zRam, che esiste su Linux già da diversi anni (e su Android ormai da tanto): si tratta di un modulo del kernel che crea un blocco nella RAM di sistema in cui i dati possono essere memorizzati con un elevato rapporto di compressione (circa 2:1, quindi un’app che utilizza 50 MB di RAM occuperebbe circa 25 MB di spazio). Questo sistema NON utilizza la memoria interna, ma va ad allocare una parte della RAM di sistema come zRam: qui i dati vengono compressi maggiormente, consentendo l’archiviazione di più dati a parità di spazio. Il vantaggio è dunque quello di poter memorizzare più app, ma c’è lo svantaggio di dover utilizzare un po’ della potenza della CPU durante la compressione e la decompressione.

Di conseguenza, abilitare RAM Plus non va a rubare spazio di archiviazione dallo smartphone o dal tablet Samsung. Per averne la conferma, potete semplicemente fare una prova: vedrete che anche modificando l’impostazione dei GB di RAM Plus, al riavvio del dispositivo non ci saranno differenze nello storage occupato.

C’è di più: disabilitare la funzione RAM Plus dalle impostazioni non va in realtà a disabilitare completamente questa zRam. L’unica parte veramente “utile” dell’opzione è costituita dunque dalla possibilità di scegliere quanta averne a disposizione. Qual è l’impostazione consigliata da mantenere? Il consiglio è quello di restare sulla metà della RAM (quindi 4 GB se lo smartphone ha 8 GB di RAM, ad esempio), in quanto salire troppo potrebbe risultare uno spreco, a meno di non eseguire modelli linguistici di grandi dimensioni o di essere un utente estremamente esigente.

Dunque per quale motivo Samsung pubblicizza la funzione RAM Plus nel modo visto più su, legando la funzione a un utilizzo dello spazio di archiviazione? È una bella domanda: probabilmente si tratta di una questione di marketing, esattamente come per gli altri produttori. Sì, perché anche tutte le altre funzioni pubblicizzate in modo simile dai vari produttori non fanno altro che lo stesso descritto su.

Ne eravate già a conoscenza? Fateci sapere la vostra.