Molti di voi l’avranno sicuramente utilizzata quando i nostri smartphone erano equipaggiati con scarsi quantitativi di memoria interna, altri magari la utilizzano tutt’ora, stiamo parlando di SD Maid, una delle applicazioni più celebri e apprezzate per fare pulizia sui nostri dispositivi.

L’applicazione in questione è stata inspiegabilmente rimossa dal Google Play Store e il suo sviluppatore si è visto chiudere il proprio account per una presunta violazione della politica sugli stalkerware. Vediamo insieme qualche dettaglio.

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Google rimuove SD Maid dal Play Store ma le motivazioni non sono chiare

Di applicazioni simili sullo store di Big G ce ne sono a bizzeffe, alcune utili altre meno, alcune che effettivamente si occupano di ripulire lo smartphone su cui vengono installate da una serie di file inutili, mentre altre si nascondono semplicemente dietro questa facciata e si premurano solo di inondare lo sfortunato dispositivo di pubblicità.

Non è questo però il caso di SD Maid, l’applicazione in questione è rinomata e apprezzata dagli utenti Android di vecchia data e per un certo periodo di tempo è stata tra le più consigliate dagli addetti ai lavori per ripulire e velocizzare gli smartphone che non avevano le specifiche tecniche di oggi.

Nelle ultime ore è apparso su Reddit un post di “darken”, sviluppatore di SD Maid che nel suo intervento informa la community della vicenda che sta interessando lui e la sua applicazione: lo sviluppatore afferma di aver ricevuto due email (una per ogni versione disponibile dell’app da lui sviluppata) con le quali il colosso lo informava che le app erano state sospese e rimosse dal Play Store per aver violato la “politica Stalkerware” di Google.

Poco dopo l’azienda ha inviato un altra email con la quale informava darken della chiusura del suo account sviluppatore dopo 12 anni di attività con la seguente motivazione:

Motivo della risoluzione: abbiamo identificato una situazione di alto rischio o abuso associato al tuo account sviluppatore e stiamo intraprendendo questa azione ai sensi della Sezione 8.3/10.3 del Contratto di distribuzione per gli sviluppatori di Google Play.

SD Maid ovviamente non offre strumenti utilizzabili in ambito stalking, l’applicazione si concentra esclusivamente sulla pulizia della memoria del telefono da file memorizzati nella cache e altri file non necessari, di conseguenza lo sviluppatore non si spiega la decisione presa da Google.

Fra i vari commenti degli utenti intervenuti, c’è chi suggerisce che il tutto possa essere ricondotto ad un comportamento del software utilizzato dall’azienda per scovare le violazioni ai termini di utilizzo della piattaforma: l’algoritmo potrebbe aver erroneamente interpretato una serie di parole nella descrizione dell’applicazione, termini che potrebbero far pensare al tracciamento di un altra persona da parte del software.

In effetti, in quella che era la descrizione di SD Maid sul Play Store è possibile riscontrare alcune parole chiave che potrebbero sollevare segnalazioni per uno strumento automatizzato, come potete notare di seguito:

SD Maid ti consente di:

• Sfoglia l’intero dispositivo e manipola i file tramite un esploratore di file completo.

• Rimuovere i file superflui dal sistema.

• Gestire le app utente e di sistema installate.

• Rileva file precedentemente appartenenti ad app disinstallate.

• Cercare file per nome , contenuto o data .

• Ottieni una panoramica dettagliata della memoria dei tuoi dispositivi.

• Ottimizzare i database.

• Effettuare l’effettiva pulizia dell’app e rimuovere i file sacrificabili, sostituendo ciò che altri potrebbero chiamare “pulizia della cache”.

• Rileva immagini, musica o documenti duplicati, indipendentemente dal nome o dalla posizione .

• Eseguire gli strumenti automaticamente in base a una pianificazione o tramite widget.

Ovviamente c’è qualcosa che non va nel software automatizzato utilizzato da Google per i controlli, va bene basarsi sull’utilizzo di parole chiave, ma esse dovrebbero comunque essere prese in considerazione in base al contesto; non è la prima volta infatti che accadono cose di questo tipo, visto che anche altre applicazioni nel corso del tempo sono state rimosse dal Play Store per motivi analoghi.

Ora lo sviluppatore di SD Maid deve decidere quale strada intraprendere, la politica di Google in merito infatti consente di presentare ricorso contro la sospensione di un’app o la sospensione di un account, ma non su entrambe contemporaneamente.

Non ci resta dunque che attendere per scoprire come evolverà la faccenda, se infatti c’è chi ad oggi non utilizza più applicazioni simili, bisogna comunque considerare che darken lavora da svariati anni a SD Maid, che vantava un notevole numero di download, ed è giusto che possa continuare a lavorare sulla propria creatura per tutti gli utenti che vorranno utilizzarla in futuro.

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