Grazie a due nuovi report veniamo a conoscenza di alcune indiscrezioni che coinvolgono Samsung. Il produttore sudcoreano sta già lavorando alla prossima generazione del SoC Exynos di fascia top, quello che vedremo (con buona probabilità) a bordo dei Galaxy S23 destinati al mercato europeo: grazie al noto leaker Roland Quandt, emergono alcuni dettagli di questo nuovo SoC.

Secondo altre voci, provenienti direttamente dalla Corea del Sud, Samsung avrebbe ridotto del 10% il suo obiettivo di vendita di smartphone per il 2022.

Samsung: emergono i dettagli sul SoC Exynos dei Galaxy S23

Recenti indiscrezioni hanno già messo un po’ di carne sul fuoco sulla questione legata ai SoC dei prossimi smartphone top di gamma di casa Samsung della serie Galaxy S23.

Nella giornata di ieri, tramite un post su Twitter, il noto leaker Roland Quandt ha condiviso nuove informazioni riguardanti il numero di modello e il nome in codice del prossimo SoC Exynos di fascia top del produttore sudcoreano.

Stando a quanto riportato, il SoC Exynos che Samsung introdurrà con la prossima generazione di smartphone flagship viene indicato con il numero di modello S5E9935 e con il codice interno “Quadra”. Il nuovo SoC, che commercialmente potrebbe essere chiamato Exynos 2300, si configura come il successore dell’Exynos 2200 che equipaggia i Galaxy S22, Galaxy S22 Plus e Galaxy S22 Ultra, top gamma 2022 del produttore sudcoreano.

L’Exynos 2300, la cui produzione di massa dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno, potrebbe essere prodotto con processo produttivo GAA (Gate-all-around) a 3 nm e dotato dei più recenti core di ARM. Altre indiscrezioni parlano, inoltre, di una GPU Xclipse aggiornata e basata sulla più recente GPU Radeon di AMD.

Tutto questo, tuttavia, si scontra con altre indiscrezioni che indicavano Samsung sul punto di abbandonare l’utilizzo dei chip Exynos per le prossime due generazioni di smartphone (ovvero Galaxy S23 e Galaxy S24). Sulla questione, probabilmente, solo il tempo farà chiarezza.

Il colosso sudcoreano riduce gli obiettivi di vendita di smartphone per il 2022

Dove invece il tempo corre veloce, è sull’aspetto economico/finanziario con cui tutti i produttori devono costantemente fare i conti. Stando a quanto riportato dalla testata coreana Maekyung, Samsung avrebbe ridotto i propri obiettivi di vendita di smartphone nel 2022 a 270 milioni, il 10% in meno rispetto all’obiettivo di 300 milioni fissato inizialmente.

Stando ai media coreani, il produttore sarebbe stato costretto a rivedere al ribasso tale obiettivo (su tutte le fasce di mercato) a seguito della crisi inflazionistica mondiale scatenata dal conflitto attualmente in corso tra Russia e Ucraina: l’aumento dei prezzi potrebbe, conseguentemente, portare a un calo della domanda di smartphone.

Inizialmente, Samsung sperava che il 2022 fosse l’anno buono per raddoppiare le spedizioni di smartphone pieghevoli: basandosi sui 7 milioni di unità vendute nel 2021, l’obiettivo 2022, per questa particolare fascia di mercato, era stato fissato a 14 milioni di unità (ovvero l’1% del mercato globale degli smartphone); inutile dire che la situazione attuale complichi un po’ di cose.

In estate arriveranno i nuovi pieghevoli Galaxy Z Fold4 e Galaxy Z Flip4: per i due smartphone le previsioni di vendita sono attualmente elevatissime ma Samsung, ovviamente, è alla finestra per capire come gestire la situazione.

Un funzionario di Samsung, riguardo alle attuali situazioni a livello globale, ha dichiarato che “è difficile prendere una posizione ufficiale. Stiamo monitorando la situazione del mercato”. Secondo l’azienda, comunque, dopo un secondo trimestre di stallo, il mercato degli smartphone dovrebbe riprendersi nella seconda metà dell’anno.

Una situazione difficile a livello globale

Samsung, tuttavia, non è l’unico grande produttore di smartphone ad avere abbassato i propri obiettivi di vendita: anche Apple, tanto per citarne uno, starebbe riducendo del 20% la produzione del proprio iPhone SE 2022. Questi tagli e riduzioni potrebbero estendersi, a macchia d’olio, a tutti i grandi e piccoli produttori a livello globale, perché il calo della domanda potrebbe essere maggiore del previsto.

L’industria degli smartphone ha avuto (e sta avendo) anni molto difficili, già a causa della pandemia da COVID-19 che l’ha messa in ginocchio, per la prima, nel 2020. In un momento di apparente ripresa, sul finire dello scorso anno, lo scoppio del conflitto Russia-Ucraina è stata l’ennesima mazzata.

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