Per la maggior parte degli utenti della serie Google Pixel 6 il rapporto con lo scanner per il riconoscimento delle impronte digitali integrato nel display è stato piuttosto problematico e ciò anche se il team di Google si sia effettivamente impegnato molto per migliorare il suo funzionamento attraverso alcuni aggiornamenti software.

Probabilmente il team di sviluppatori del colosso di Mountain View continuerà a lavorare al miglioramento dello scanner per le impronte digitali ma sono in tanti tra i possessori di Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro a sperare che il produttore statunitense si possa convincere a introdurre una soluzione alternativa per lo sblocco del device, ossia Face Unlock.

La funzionalità in questione è stata introdotta sulla serie Google Pixel 4, rappresentando l’unica soluzione disponibile per lo sblocco degli smartphone di Google del 2019 (che non avevano uno scanner per le impronte digitali).

Tale sistema utilizza la mappatura 3D per fornire un riconoscimento facciale sicuro, verificando l’identità dell’utente per sbloccare il telefono, aprire determinate applicazioni o completare le transazioni finanziarie.

Face Unlock su Google Pixel 6 in una foto dal vivo

Ebbene, se alla fine di marzo qualche riferimento a Face Unlock è stato scovato nel codice del sistema operativo di Google, grazie ad un utente su Reddit potremmo avere un’altra prova che questa funzionalità è davvero in fase di implementazione per l’ultima generazione di smartphone del colosso di Mountain View.

Quella che segue è la foto scattata dall’utente in questione allo schermo del suo Google Pixel 6 e in base alla quale lo smartphone gli avrebbe mostrato una schermata per lo sblocco del display con inclusa quella basata sul viso tra le varie opzioni disponibili:

Google Pixel 6

In sostanza, al momento la possibilità dell’implementazione di Face Unlock in Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro attraverso un aggiornamento software sembra essere un’ipotesi sempre più probabile anche se c’è da tenere conto del fatto che questi dispositivi non dispongono dei sensori necessari per supportare la mappatura 3D e ciò significa che i possessori di tali smartphone dovranno accontentarsi di un sistema 2D (che può essere “aggirato” da un malintenzionato mettendo di fronte al device una semplice foto dell’utente).

Probabilmente nel giro di qualche settimana ne sapremo di più.

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