Continua a tenere banco la questione legata agli smartphone rallentati di proposito dai produttori: dopo un autentico terremoto che ha investito Samsung, Geekbench “sgama” anche Xiaomi.

Secondo il team di Geekbench, nota piattaforma per il benchmark, anche il produttore cinese rallenterebbe i propri smartphone in maniera volontaria e specifica rispetto all’applicazione in esecuzione.

Dopo Samsung, Geekbench “sgama” anche Xiaomi

Nel momento in cui sembrava rientrare la questione legata al GOS di Samsung, e a un anno circa di distanza dalle polemiche che hanno coinvolto OnePlus, si alza un nuovo polverone su un terzo produttore.

Questa volta il protagonista è Xiaomi. La casa cinese, secondo il co-fondatore di Geekbenche John Poole, sta limitando le prestazioni dei propri smartphone in base al nome dell’app che viene eseguita. Questa misura, tuttavia, non ha effetto sulle app per il benchmarking.

Nello specifico, Poole ha effettuato alcune prove su uno Xiaomi MI 11 (documentate su Twitter), camuffando Geekbench in modo che lo smartphone non la riconoscesse come tale.

In una prima prova, ha eseguito Geekbench mascherandola da Fortnite e rilevando un calo enorme del punteggio relativo alle prestazioni del dispositivo, sia in single-core (-30%) che in multi-core (-15%); in una seconda prova, eseguita mascherando Geekbench da Genshin Impact, sono stati ottenuti risultati molto simili.

Il limite imposto da Xiaomi sui giochi, suggerisce che il brand cinese sia alla ricerca del contenimento delle temperature, al fine di migliorare la durata della batteria.

Vi è una mancanza di trasparenza

Ciò che delude, non è tanto il fatto che un produttore faccia questo (anzi, è una misura che punta a migliorare la durabilità del prodotto); il problema è che manca trasparenza, anche perché le app per il benchmark non sono vittime di tale misura: il risultato è, ovviamente, che i benchmark non vanno a rispecchiare le reali prestazioni del dispositivo ma quelle teoriche qualora non vi fossero i rallentamenti volontari.

Vedremo se il team di Geekbench andrà a fondo rimuovendo dai propri database anche gli smartphone del colosso cinese, dopo aver rimosso i più recenti top gamma Samsung (ne abbiamo parlato in questo articolo).

Samsung ha comunque rilasciato un aggiornamento per mettere una pezza a questa problematica (ne abbiamo parlato in questo articolo). Vedremo se Xiaomi, che non si è ancora ufficialmente espressa sull’argomento, adotterà dei provvedimenti simili.

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