I Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro passeranno alla storia per essere stati i primi smartphone di Google a utilizzare un chipset proprietario, il cui sviluppo ha richiesto parecchi anni di lavoro. Il chipset Tensor, che punta a massimizzare le prestazioni dell’intelligenza artificiale piuttosto che le prestazioni velocistiche pure, non è però disegnato completamente dalla compagnia di Mountain View, che si è avvalsa della grande esperienza in questo settore di Samsung.

C’è Samsung dietro al chipset Tensor

Un report dettagliato da parte di TechInsights svela quale sia stato il contributo del colosso sud coreano nello sviluppo e nella realizzazione di Tensor. L’analisi del file system del kernel dei Pixel 6 mostra come alcuni blocchi del chipset di Google siano in comune con la serie Exynos. Inoltre il modem che fornisce la connettività 5G sembra essere stato sviluppato completamente da Samsung LSI, che ha realizzato anche le antenne utilizzate sui nuovi Pixel.

TechInsights ha pubblicato le immagini, che vedete nella galleria sottostante, del modem Shannon A5123, del ricetrasmettitore Shannon 5511 per la connettività sub-6GHz e, solo per la variante americana dello smartphone, anche del ricetrasmettitore Shannon 5710, tutti sviluppati e prodotti da Samsung.

È la prima volta che uno smartphone 5G di fascia alta viene lanciato negli USA senza un modem realizzato da Qualcomm e per Samsung si tratta di un grosso successo, in particolare per la sua divisione semiconduttori. Oltre alla fornitura dei modem infatti, la divisione LSI di Samsung ha contribuito al design del chipset e alla sua produzione, portata a termine utilizzando un processo produttivo a 5 nanometri.

La presenza di Samsung è completata dai pannelli OLED e dai sensori ISOCELL utilizzati sia su Google Pixel 6 che su Google Pixel 6 Pro, a conferma dell’ottimo stato di salute della collaborazione fra i due colossi della tecnologia.