In seguito alla presentazione ufficiale della serie Google Pixel 6, i due nuovi smartphone del colosso di Mountain View hanno letteralmente conquistato la scena del settore mobile e ciò non fa altro che confermare che l’interesse di appassionati e addetti ai lavori per questi due telefoni è piuttosto elevato.

Tra gli aspetti che suscitano maggiore curiosità c’è ovviamente Google Tensor, il primo processore sviluppato direttamente dal colosso di Mountain View e che dovrebbe garantire un notevole miglioramento in termini di prestazioni, ciò grazie anche all’ottimizzazione dell’integrazione tra software e hardware.

Nelle scorse ore il team di Google ha pubblicato tutti gli strumenti, i file e la documentazione necessari agli sviluppatori interessati a eseguire software personalizzato sui due nuovi telefoni dell’azienda.

Pubblicate le factory images di Google Pixel 6

Le factory images rappresentano un aspetto molto importante per chi desidera acquistare uno di tali dispositivi, in ​​quanto semplificano la sperimentazione con il software (garantiscono di avere sempre a propria disposizione un’opzione per tornare a un device funzionante nel caso in cui le cose dovessero andare male).

Questi sono i link per scaricare le factory images dei due smartphone di Google:

Chi desidera tornare al software stock deve estrarre e flashare il firmware dell’immagine di fabbrica relativo al proprio device (sono disponibili quattro serie, tre per le varianti di statunitensi e un’altra per le unità sbloccate). I pacchetti rilasciati hanno come build la versione SD1A.210817.01x, che corrisponde al livello di patch di sicurezza Android di ottobre 2021.

Il colosso di Mountain View ha anche pubblicato il Kernel Source Code di Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro (lo trovate qui) e il Device Tree (lo trovate qui), oltre che il Device Tree di Common SoC Elements “gs101” (lo trovate qui) e il SEPolicy (lo trovate qui).

Gli sviluppatori indipendenti e gli appassionati di modding ora possono iniziare a divertirsi.