Tra alti e bassi, la “guerra” tra Google e Apple e i rispettivi sistemi operativi mobile, Android e iOS, va ormai avanti da tanti anni e un nuovo capitolo è stato scritto nelle scorse ore.

In risposta al Digital Markets Act proposto dalla Commissione Europea, che potrebbe forzare il sideload delle app su iPhone nel Vecchio Continente, Apple ha condiviso un documento approfondito che mette in evidenza gli enormi rischi per la sicurezza e la privacy di tale soluzione (ricordiamo che per sideloading si intende l’installazione di app al di fuori dell’App Store, come ad esempio da un sito Web o da uno store di terze parti).

Apple contro il sideloading di app

Nel documento in questione, intitolato “Building a Trusted Ecosystem for Millions of Apps”, il colosso di Cupertino ci tiene a precisare che il malware mobile e le conseguenti minacce alla sicurezza e alla privacy degli utenti sono sempre più comuni e la loro presenza è notevolmente più frequente sulle piattaforme che consentono il sideload.

Tra gli esempi citati da Apple per supportare la propria tesi vi è uno studio condotto da Nokia secondo cui si stima che i dispositivi Android abbiano “da 15 a 47 volte più infezioni da software dannoso” rispetto agli iPhone (il 98% del malware mobile prende di mira i device basati sull’OS di Google e ciò sarebbe strettamente legato al sideloading).

Il colosso di Cupertino sottolinea come invece su iOS il malware sia piuttosto raro, spiegando che la maggior parte degli attacchi alla piattaforma provengono da autorità governative e ciò è proprio grazie alla mancanza del supporto al sideloading delle app. In sostanza, a dire di Apple, l’introduzione di tale soluzione esporrebbe gli utenti a molte più applicazioni dannose, con inevitabili enormi rischi per la privacy e la sicurezza.

E l’imposizione ad Apple di supportare il sideloading metterebbe a rischio anche gli utenti che non desiderano usare tale sistema, in quanto potrebbero finire per trovarsi costretti per studio o per lavoro (o per altri motivi essenziali) a scaricare app da fonti alternative allo store ufficiale, con buona pace per la sicurezza.

Potete trovare il documento pubblicato da Apple seguendo questo link.