Con la cessione avvenuta lo scorso anno da Huawei a un gruppo di investitori cinesi, sembrava che il futuro di HONOR fosse tranquillo e che non ci fosse alcuna restrizione in vista. A quanto pare invece la situazione negli USA è ben diversa e, come riporta il Washington Post, c’è chi vorrebbe riservare a HONOR lo stesso trattamento riservato a Huawei, inserendo la compagnia cinese nella entity list.

Il governo USA è diviso su HONOR

Secondo l’autorevole quotidiano statunitense infatti le principali agenzie di sicurezza americane sarebbero in contrasto sulla decisione di inserire anche HONOR nella lista delle compagnie a cui è vietato stringere accordi commerciali con le società USA. La “famigerata” entity list del Dipartimento del Commercio vieta infatti di esportare tecnologia verso le compagnie sanzionate, a meno di non ottenere una speciale licenza dallo stesso dipartimento.

Secondo il Washington Post, il Pentagono e il Dipartimento dell’Energia vorrebbero inserire HONOR nella lista, mentre il Dipartimento del Commercio e il Dipartimento di Stato sarebbero contrari alla decisione, portando a una situazione di stallo. Se la situazione dovesse mantenersi tale finirebbe all’attenzione del Gabinetto e in ultima istanza sarebbe soggetta a una decisione finale da parte dell’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Se una parte del governo spinge per nuove sanzioni verso le compagnie cinesi, allo scopo di frenarne la crescita nel campo della tecnologia, alcuni analisti sono perplessi di fronte alla possibilità che vengano applicate nuove restrizioni, che finirebbero per danneggiare in maniera pericolosa l’industria degli Stati Uniti.

La decisione di vendere HONOR è stata presa da Huawei per l’incapacità di fornire alla propria divisione i componenti necessari alla sua sopravvivenza, anche se alcuni dirigenti, tra cui il presidente George Zhao, ora CEO di HONOR, sono passati da Huawei alla nuova società, controllata da due investitori legati alla municipalità di Shenzhen.

Questo alimenta i sospetti da parte di una parte della politica americana, che teme infiltrazioni nelle proprie infrastrutture di rete, ma va sottolineato che HONOR si occupa prevalentemente di smartphone, senza realizzare apparecchiature per le telecomunicazioni. Secondo un gruppo di avvocati però la mossa di Huawei, che sostiene di non avere più alcuna quota nel capitale di HONOR, sarebbe stata portata avanti per eludere il controllo sulle esportazioni, aggirando di fatto il ban del governo.

Al momento però non ci sono evidenze a supporto di queste ipotesi, così come non ci sono tracce di cessioni di componenti da HONOR verso Huawei, che dal canto suo sembra aver trovato una soluzione rinunciando alla tecnologia 5G sui propri dispositivi. HONOR dal canto suo non rilascia dichiarazioni ufficiali e attende l’evolversi della situazione, tutt’altro che prossima a una rapida soluzione.