A causa della pandemia, quest’anno saremo costretti ad un Halloween parecchio diverso dal solito. Niente dolcetto o scherzetto di casa in casa quindi, ma potrebbe non essere tutto quanto scuro.

È la vecchia storia del bicchiere, di cui si può guardare la metà vuota o quella piena. Possiamo cogliere quindi l’opportunità che deriva da un contesto spiacevole come quello attuale per scoprire nuovi modi per festeggiare una ricorrenza come Halloween, da sempre occasione perfetta per esorcizzare morte e paura.

Chi ha la passione della fotografia ad esempio può sfruttare l’assist della ricorrenza pagana per coinvolgere i più piccoli nella realizzazione di immagini soprannaturali da postare sui social per lo stupore degli amici. Naturalmente rimanendo in casa, quindi in piena sicurezza.

La recente collaborazione di Canon con Eberhard Schuy, noto fotografo di still life e Canon Ambassador, e con il Professor Chris French, esperto di psicologia e credenze paranormali presso la Goldsmiths University di Londra, che ci mostra come catturare ciò che mai ci aspetteremmo di vedere. Un’interessante guida alla scoperta del paranormale che può risultare interessante anche per noi, appassionati di smartphone e di tecnologia in genere.

Del resto oramai non solo i top di gamma come OPPO Find X2 Pro, Huawei Mate 40 Pro o Samsung Galaxy S20+ producono scatti di qualità con delle interfacce che consentono di impostare i propri parametri di scatto, quindi anche un medio di gamma come Xiaomi Mi Note 10 o Realme 6 Pro o ancora un medio “atipico” come Google Pixel 5 (che abbiamo recensito di recente) possono rappresentare un supporto valido, insieme ad un treppiede, per fotografare i fantasmi con risultati simili ad una mirrorless.

L’oggetto in levitazione

Lo scatto The Girl with the Chair realizzato dal Canon Ambassador Eberhard Schuy con una Canon EOS 5D MII e l’obiettivo Canon EF 24-105 mm è frutto di una doppia esposizione, una con la sedia in equilibrio su un treppiede ed un’altra senza, in modo da ritoccare la foto in maniera semplice per nascondere i trucchi.

È lo stesso Schuy a suggerire un espediente per ottenere lo stesso effetto senza cimentarsi nella doppia esposizione. Basta una lenza da pesca, naturalmente la più sottile che si riesce a trovare, tramite cui appendere un oggetto al soffitto per dare la sensazione che fluttui nel vuoto e costruirgli intorno lo scenario adatto. Con un po’ di immaginazione e tanta creatività si possono ottenere risultati coinvolgenti.

Le figure spettrali

Pensate che la foto sopra, Two women with a female spirit, risale intorno agli anni 20 del secolo scorso. Il Professor French ritiene che sia “quasi certamente un falso intenzionale, probabilmente realizzato dal noto truffatore William Hope”, ma anche questo effetto non è difficile da replicare. Eberhard Schuy suggerisce l’utilizzo di un pannello di vetro grande quanto una cartolina (basta prenderne uno in prestito da un portaritratti) e una piccola torcia o una candela per ottenere un’immagine simile alla sua quaggiù.

Una volta reperito il necessario ed individuato il soggetto, è sufficiente tenere la lastra di vetro ruotata di circa 45° verso destra o sinistra davanti all’obiettivo della fotocamera, posizionare la modella (o il modello) accanto alla fotocamera nella direzione verso la quale è orientato il vetro che una volta riflessa sul pannello di vetro sembrerà fluttuare in modo evanescente sullo sfondo della scena.

Per un effetto ancora migliore, chiedere alla persona di puntare una fonte di luce su se stessa oppure di tenere in mano una candela. A questo punto si può immortalare la scena con la fotocamera provando a modificare la posizione del vetro e del soggetto per ottenere l’effetto desiderato.

Il fantasma sulle scale

The main staircase in Scotland Yard è probabilmente uno degli scatti più suggestivi sul tema. Secondo il Professor French, una serie di artefatti può portare alla produzione di immagini spettrali da parte della fotocamera stessa o del processo di elaborazione come le lunghe esposizioni, le cinghie della fotocamera colpite dal flash che causano l’apparizione di misteriose “spirali di energia”, o ancora le “orbs” prodotte dai granelli di polvere catturati fuori fuoco dall’obiettivo.

Per replicare l’effetto serve un soggetto visto con colori tenui come il grigio, una scala, una torcia ed il momento della giornata in cui la luce comincia ad essere poca come durante il crepuscolo. Se possibile, inoltre, bisogna selezionare l’apertura massima consentita dalla fotocamera (meglio se vicini al valore f/8) ed un valore di ISO basso, preferibilmente compreso tra 100 e 200, ottenendo un tempo di esposizione superiore ai 6 secondi.

A quel punto il soggetto deve scendere le scale e fermarsi in un punto prestabilito per 4 o 5 secondi, quindi scendere nuovamente le scale per uscire a passo svelto dall’inquadratura. Se il soggetto risulta indistinto, il suggerimento è di illuminarlo con la torcia nel momento in cui si ferma.

Gli spiriti in volteggio

In the Staircase è un’immagine di Eberhard Schuy con fotocamera Canon EOS 5D MII e obiettivo Canon EF 24-105 mm. A commentarla è lo stesso autore: “Per questa tecnica ho utilizzato un telo bianco molto leggero, ho chiesto a mia figlia di salire in cima alla rampa e di farlo cadere dalla tromba delle scale, allargandolo leggermente in modo che potesse planare lentamente. Ho scattato la foto utilizzando un treppiede, in modo da poter usare tempi di esposizione lunghi per creare questa forma misteriosa senza sfocare il resto della fotografia.”

L’occorrente per replicarla è il medesimo utilizzato da Schuy, quindi un volontario, una scala, un telo bianco molto leggero ed un supporto. Dopo aver assicurato il dispositivo a quest’ultimo o averlo poggiato su di una superficie stabile con l’obiettivo rivolto verso le scale, chiedere al soggetto di restare fermo in cima alla rampa e di lasciare cadere il telo bianco dall’alto, il quale più sarà leggero più scenderà lentamente, e scattare la fotografia con un tempo di esposizione compreso tra 0,25 e 0,5 secondi per ottenere un’immagine eterea di una spirale di energia.

Qualcuno di voi in passato si è cimentato nella realizzazione di immagini simili? Avete qualche consiglio da aggiungere? Fateci sapere la vostra nei commenti o all’interno del nostro gruppo Facebook seguendo questo link. E buon Halloween, in sicurezza.