I rapporti tra Huawei e governo degli Stati Uniti continuano ad essere molto complicati e nelle scorse ore il colosso cinese ha compiuto un ulteriore tentativo per provare ad avvicinare le due posizioni, quantomeno in ambito 5G.

Paul Michael Scanlan, CTO di Huawei Technologies Shenzhen, ha chiesto agli Stati Uniti di considerare le conseguenze dell’isolamento sul progresso tecnologico, in particolare per quanto riguarda il 5G: l’isolazionismo, infatti, potrebbe potenzialmente eliminare la capacità degli USA di competere sull’innovazione tecnologica e ricoprire un ruolo di leadership in quello spazio.

Del resto, questa è anche una preoccupazione che non hanno nascosto tanti altri addetti ai lavori, inclusi alcuni esperti che attualmente ricoprono ruoli all’interno del governo degli Stati Uniti, come Eric Schmidt e i dirigenti di Qualcomm.

Huawei pronta ad offrire la licenza sul 5G

Huawei sostiene che l’utilizzo del suo portafoglio 5G consentirà agli Stati Uniti di raggiungere la leadership in questo settore, fornendo anche la spinta economica necessaria per uscire dalla crisi generata dalla pandemia di Coronavirus.

Peraltro Huawei non chiede nemmeno di essere direttamente coinvolta, ribadendo così l’offerta di una concessione in licenza del proprio portafoglio ad una società americana già avanzata più volte: la tecnologia del colosso cinese, pertanto, sarebbe tutta nelle mani di una società statunitense, con il controllo completo su di essa e la possibilità di costruire e gestire la rete in modo completamente privo di qualsiasi intervento da parte di Huawei.