Le LG Tone+ sono auricolari Bluetooth di tipo in-ear presentati lo scorso anno che si distinguono dalla massa per il loro design decisamente particolare e per un equilibrio del suono lodevole. Leggere, con un design piacevole ed originale, un suono notevole e un prezzo abbordabile, le LG Tone+ sono cuffie che ci hanno convinto sotto più di un aspetto.

Design & comfort

Le LG Tone+ sono le prime cuffie in-ear che sono riuscito ad utilizzare senza problemi di comfort né di disturbo dell’ascolto dovuto allo sbatacchiare del cavo quando si cammina. I due principali difetti delle in-ear, infatti, sono proprio il fastidio che causano poiché inserite nel condotto uditivo e quello che io chiamo “effetto stetoscopio”, ovvero l’amplificazione del suono prodotto quando il cavo urta qualcosa – tipicamente il corpo quando si cammina.

Ciò è reso possibile dal design molto particolare di queste cuffie: esse sono costituite da un arco che circonda il collo e poggia sulle spalle costituito da due parti in plastica rigida unite da una sezione in gomma morbida; alle estremità di questo arco sono posizionati gli auricolari, trattenuti in sede da due magneti e con un cavo lungo circa 30cm. I magneti sono purtroppo abbastanza deboli e non è infrequente che gli auricolari escano dalla loro sede quando non in uso.

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Sulle due estremità rigide sono presenti i comandi remoti: sull’estremità sinistra sono presenti il tasto di accensione e spegnimento, il tasto di risposta alle chiamate, il bilanciere del volume e la porta micro-USB (nascosta sotto un coperchio); sull’estremità destra è presente il tasto riproduci/pausa e il bilanciere per scorrere le canzoni (avanti e indietro). I tasti sono facilmente utilizzabili anche mentre si indossano i guanti.

Il comfort garantito è massimo, tanto che ci si dimentica spesso di averle al collo sia che le si stia utilizzando sia che siano in attesa di essere utilizzate – e questo è sia un pro che un contro. Nel periodo in cui le ho provate mi è capitato fin troppo spesso che le cuffie mi cadessero quando mi toglievo la giacca o il maglione per il semplice fatto che mi dimenticavo della loro presenza.

L’isolamento acustico è notevole e anche in situazioni di forte rumore ambientale si riesce a sentire la musica senza quasi percepire il rumore esterno, anche a volume basso.

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Funzionalità

Quando si accendono le cuffie un messaggio audio in lingua inglese conferma l’avvenuta accensione e pronuncia lo stato della batteria (“high”, “medium” e “low”); ci sono ulteriori messaggi che comunicano lo stato della connessione (“ready to pair”, quando le cuffie sono pronte all’accoppiamento via Bluetooth,  e “connected”).

La durata della batteria è molto buona e si avvicina alle 8 ore di riproduzione, mentre la ricarica avviene in circa un’ora da una porta USB che eroga 0.5A (una porta USB su un PC, ad esempio).

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Il microfono restituisce una voce sufficientemente chiara all’ascoltatore, anche se il volume non è elevatissimo.

Una pecca è l’impossibilità di usare queste cuffie con un cavo: grazie all’assenza di un connettore, infatti, non è possibile utilizzarle con dispositivi che non possiedano una radio Bluetooth.

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Audio

Le LG Tone+ mi hanno sorpreso non solo per il comfort, ma anche per il generale equilibrio della riproduzione. Ci sono bassi in quantità giusta e, in generale, la qualità che riescono ad offrire è molto più che buona per ascoltare musica in movimento e non solo.

Medi e alti appaiono correttamente posizionati all’interno della scena sonora e con un buon corpo; il livello di dettaglio è sufficientemente buono a tutti i volumi di ascolto.

Contrariamente ad altre cuffie, i bassi risultano presenti ma non esagerati, ma – soprattutto – non coprono le frequenze medie e medio-basse e rimangono ben distinti dal resto, favorendo una facile individuazione delle diverse parti e non facendo arretrare i medi in secondo piano. Nonostante questo le LG Tone+ riescono ad essere adeguate all’ascolto anche di musica elettronica e di musica che richiede molti bassi.

La profondità della scena sonora non è uno dei punti di forza di queste cuffie: in generale il suono appare abbastanza piatto e “schiacciato” e, anche se rimane abbastanza facile individuare i singoli strumenti e le singole parti all’interno del brano, la sensazione generale è che tutta la profondità dei brani sia stata annullata e che tutto giaccia sullo stesso piano. Non è chiaro quanta parte di questo fenomeno sia da attribuire al Bluetooth e quanta alle cuffie in sé.

Il suono non appare particolarmente brillante e frizzante, pur rimanendo piacevole e perfettamente in grado di soddisfare le esigenze della maggior parte degli utenti in mobilità.

Ho testato le cuffie con la solita scaletta che trovate qui sopra e questi sono i risultati:

  • Classica/sinfonica: i cori di Duel of Fates appaiono correttamente in primo piano, con gli altri strumenti sullo sfondo che emergono quando devono (ad esempio le trombe). In generale non sono cuffie con cui ascoltare musica classica perché pensate per altri generi con altre esigenze.
  • Metal: i bassi in Progeny dei Celtic Frost appaiono potenti senza coprire tutto il resto, anche se le frequenze medio-basse soffrono un po’ di questa presenza così massiccia di bassi, mentre i piatti vengono comunque resi in maniera corretta. Till Fjälls di Vintersorg appare resa discretamente, con il piano che rimane sempre udibile anche quando si sovrappongono voce, chitarre e basso. Anche un brano decisamente complesso ed intricato come Scavenger of Human Sorrow dei Death viene riprodotto con una qualità discreta, anche se si nota una certa piattezza del suono.
  • Rock: il rock è perfettamente godibile con queste cuffie, grazie ai medi ben bilanciati con il resto delle frequenze. In my head dei Queens of the Stone Age è piacevole, ma la voce rimane spesso sullo stesso piano degli strumenti e viene un po’ penalizzata. In The Great Gig in the Sky dei Pink Floyd la voce non appare squillante e in primo piano come dovrebbe – insomma, Clare Torry non è sotto il riflettore, ma appare esattamente in mezzo tra pianista e batterista, col risultato che la sua voce non spicca né impressiona.
  • Trip-hop: Strangers dei Portishead riesce a mettere un po’ in crisi le Tone+: quando il basso arriva al suo picco di volume, infatti, soffoca brevemente parte delle frequenze medio-basse. Il problema non si fa sentire eccessivamente, fortunatamente. La voce rimane ben separata dal resto e spicca rispetto al basso e alla batteria. Angel dei Massive Attack ha dei bassi che riescono (quasi) sempre a mettere in crisi cuffie ed altoparlanti e le Tone+ non fanno eccezione. A causa dei bassi, infatti, i piatti della batteria si collocano in secondo piano, così come la voce e gli altri strumenti – la sensazione è che appaiano spenti e piatti, anche se rimangono sufficientemente definiti (in particolar modo alcuni colpi di piatti verso il minuto 2:00). L’ascolto è piacevole, ma non eccezionale.
  • Celtica/folk: la chitarra in Naar Vinden Graater… di Váli appare sufficientemente chiara, anche se il pianoforte appare un po’ piatto; il violoncello è piacevole, ma talvolta diventa a malapena udibile. Tine Bealtaine degli Omnia viene resa discretamente, con il colpo sui tamburi ben udibile e che dà un bel “colpo di pancia”. L’arpa e il didgeridoo sono ben distinti dalla chitarra e dalle percussioni e le voci sono messe sufficientemente in risalto. Nelle fasi più complesse (es. ritornello) didgeridoo e arpa vengono però soffocati dalle voci e non rimangono perfettamente distinguibili.
  • Elettronica: l’ascolto dei brani di Aes Dana risulta piacevole, con i bassi che prendono (giustamente) posto al centro della scena, ma non soffocano i medi e gli alti che rimangono ben distinti e definiti.

In conclusione

Le LG Tone+ sono cuffie di buona qualità che garantiscono una riproduzione sufficientemente equilibrata del suono. Si tratta di cuffie che costituiscono un consistente passo in avanti rispetto a qualunque cuffia inclusa nelle confezioni degli smartphone e che riescono a soddisfare appieno le esigenze di ascolto della musica in mobilità, a patto che non vogliate a tutti i costi l’alta definizione.

Il comfort davvero ottimo, il design originale e ben studiato e le prestazioni convincenti mi portano a consigliare l’acquisto delle LG Tone+ a chiunque voglia delle cuffie complete ad un prezzo accessibile, senza pretese però di audio di qualità elevatissima.

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