Prosegue senza soste quella che sta iniziando ad assumere i connotati di una vera e propria crociata contro Huawei da parte del governo Trump. Nonostante il parere contrario dei produttori statunitensi, che stanno vedendo sparire grosse fette di ricavi in seguito al ban contro Huawei, l’amministrazione è pronta a inasprire ulteriormente le sanzioni già in vigore.

Wilbur Ross, segretario del commercio USA, afferma che le nuove restrizioni non intendono escludere Huawei dal mercato americano ma semplicemente proteggere la sicurezza nazionale, viste le presunte collusioni con il governo cinese (finora mai dimostrate con prove concrete).

Attualmente le compagnie americane possono vendere a Huawei solo prodotti che siano stato realizzati per il 75% al di fuori del territorio USA, ma tale limite starebbe per essere aumentato al 90%, cambiando radicalmente la situazione. Come se tutto ciò non bastasse, il Dipartimento del Commercio sta valutando una misura ancora più drastica, impedendo la vendita di prodotti il cui design sia stato progettato negli Stati Uniti, anche se la produzione si svolge completamente all’estero.

Nonostante le rassicurazioni di Ren Zhengfei, CEO e fondatore di Huawei, per il colosso cinese si tratterebbe di un altro duro colpo, anche se con Huawei Mate 30 ha già dimostrato di poter essere completamente indipendente dai produttori americani.

Se Huawei riuscirà a completare il distacco dai fornitori tradizionali, a subire le peggiori conseguenze sarebbero i produttori USA, mercato in cui Huawei ha speso nel solo 2018 diversi miliardi di dollari. La preoccupazione riguarda anche la possibilità che il ban limiti in maniera definitiva le esportazioni in Cina, rallentando di fatto la ricerca e lo sviluppo.

Una manovra nata dunque per mettere in difficoltà Huawei potrebbe ritorcersi contro lo stesso mercato degli USA e rafforzare le compagnie cinesi, con un effetto contrario a quello (probabilmente) immaginato dal governo Trump.

[Aggiornamento]

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal il Dipartimento del Commercio avrebbe ritirato le proposte relative a nuove sanzioni contro Huawei. Il Pentagono, uno dei cinque dipartimenti chiamati a esprimere il proprio parere in merito al caso Huawei, ha esternato le proprie perplessità.

Secondo il Dipartimento della Difesa, che insieme a Dipartimento di Stato, Commercio, Energia e Tesoro deve dare il consenso a nuove misure restrittive, le norme proposte limiterebbero in maniera eccessiva quelle compagnie americane che sono ancora in grado di commerciare con Huawei senza dover ricorrere a una licenza speciale.

Anche all’interno dello stesso Dipartimento del Commercio ci sono delle spaccature, con alcuni dirigenti che sostengono la tesi della Difesa. Tra le obiezioni poste dal Pentagono c’è l’inevitabile declino economico delle compagnie che lavorano con Huawei, che vedrebbero scendere precipitosamente le entrate e sarebbero costrette a operare dei tagli sul fronte della ricerca e dello sviluppo.

Al momento dunque la proposta è stata ritirata dall’Office of Management and Budget, ma è comunque possibile che vengano approvati alcuni emendamenti temporanei in attesa di raggiungere un accordo tra gli attori chiamati in causa.