Il ban commerciale imposto dalle autorità statunitensi a Huawei ha messo il colosso cinese di fronte alla necessità di trovare per il mercato internazionale tutta una serie di soluzioni per sostituire in modo più o meno completo i vari servizi offerti solitamente da Google agli utenti Android.

E così Huawei nel corso dei mesi ha sostituito il Google Play Store con la sua App Gallery e i Google Mobile Services con Huawei Mobile Services.

Un’altra novità studiata dal colosso cinese è quella delle Quick Apps, ossia la soluzione alternativa alle Instant Apps di Google, le applicazioni che possono essere avviate senza la necessità di essere prima installate sullo smartphone.

Il produttore cinese ha dedicato alle Quick Apps un’intera pagina sul suo sito per gli sviluppatori (la trovate seguendo questo link), nella quale si sofferma su alcuni dei relativi punti di forza, come la leggerezza di queste applicazioni o la rapidità di lancio, l’ideale per esempio per provare un gioco prima di decidere se installare la versione completa (e pesante).

La seguente tabella mette in risalto quali sono gli aspetti che rendono le Quick Apps di Huawei una soluzione competitiva non soltanto per gli utenti (soprattutto per chi possiede dispositivi di fascia bassa) ma anche per gli stessi sviluppatori (a dire di Huawei sarà sufficiente il 20% del normale codice):

Nel pubblicizzare questa soluzione, Huawei evidenzia che già oltre 12 dei principali produttori cinesi hanno deciso di supportare le Quick Apps, che potrebbero rapidamente trovare grande spazio sul mercato asiatico. E in Occidente?